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Migranti, Salvini: o Ue ci aiuta o sceglieremo altre vie. Da…

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TUNISIA: STUPORE PER FRASI MINISTRO

Migranti, Salvini: o Ue ci aiuta o sceglieremo altre vie. Da Minniti buon lavoro

«O l’Unione europea ci aiuta o sceglieremo altre vie», ha detto il ministro dell’Intero Matteo Salvini in tema di gestione dei migranti (foto Epa)
«O l’Unione europea ci aiuta o sceglieremo altre vie», ha detto il ministro dell’Intero Matteo Salvini in tema di gestione dei migranti (foto Epa)

O l’Unione europea aiuta l’Italia nella gestione dei flussi migratori o l’Italia sceglierà altre vie. «Occorre buonsenso - ha scritto questa mattina il neo responsabile del Viminale Matteo Salvini su twitter -. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di “non profughi” non può continuare ad essere un problema solo italiano. O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie». In un’intervista radiofonica a Rtl 102.5 il leader leghista ha messo in evidenza che Marco Minniti «ha fatto un discreto lavoro, non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato realizzato, lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione». «Sarebbe sciocco non riconoscere se è stato fatto qualcosa di utile e intelligente anche se indossava una diversa maglietta», ha aggiunto Salvini.

Ministero Esteri Tunisia: profondo stupore per frasi Salvini
Dopo le parole pronunciate ieri a Pozzallo dal responsabile del Viminale sui tunisini («La Tunisia è un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti», ha detto Salvini), la Tunisia ha espresso in una nota del ministero degli Esteri di Tunisi «il suo profondo stupore per le dichiarazioni del ministro degli Interni italiano sul dossier immigrazione». Ministero che oggi «ha ricevuto l’ambasciatore italiano per informarlo del grande stupore» per le dichiarazioni del ministro che «non riflettono la cooperazione tra i due paesi nel campo della gestione dell’immigrazione e indicano una conoscenza incompleta dei vari meccanismi di coordinamento esistenti tra i servizi tunisini e italiani per affrontare questo fenomeno».

«Non arrivo al Viminale con la clava a cambiare tutto»
Il responsabile del Viminale ha individuato alcune priorità. «Non arrivo al ministero dell’Interno - ha spiegato nell’intervista radiofonica - con la clava a cambiare a tutto. Arrivo in punta di piedi per studiare, per ascoltare, per capire. Sull’immigrazione c’è tanto da fare: ci sono accordi di riammissione con alcuni Paesi, con altri non ce ne sono, alcuni invece non li rispettano. Non ci sono bacchette magiche. Occorre lavorare sulla riduzione dei costi, perché non è possibile che l’Italia sia il Paese europeo che paga di più coloro che soggiornano qui e fanno domanda di asilo politico. Occorre lavorare sui tempi, perché non è ammissibile che ci si mettono due anni e mezzo dallo sbarco alla chiusura della pratica di asilo politico. Lo status di rifugiato viene concesso a 6 immigrati su 100, lo dicono le statistiche.

Priorità aumentare l’organico dei Vigili del Fuoco
Poi Salvini ha ribafito un concetto già espresso nelle ultime ore: «Le parole non bastano più: occorre un intervento economico e giuridico, l’Italia non può essere trasformata in un campo profughi a nome e per conto dell’Europa». Il ministro ha poi aggiunto che per il suo dicastero ci sono anche altri capitoli urgenti da affrontare: c’è il tema dell’organico dei vigili del fuoco, perché si avvicina l’estate e quindi l’emergenza incendi; il contrasto alla droga, c’è la questione dei beni confiscati alla mafia. Fortunatamente arrivo in una macchina che è già perfettamente funzionante».

La Merkel? Dobbiamo vedere i fatti
Infine un commento sulle dichiarazioni di Angela Merkel. «La Merkel? Che l’Italia sia stata lasciata da sola (nella gestione dei migranti, ndr), è chiaro ed evidente. Dobbiamo vedere i fatti». E a proposito di fatti, «domani - ha ricordato Salvini - c’è l’ennesima riunione a Bruxelles sull’immigrazione, io non ci sarò perché c’è la fiducia al governo, ma ci sarà la nostra delegazione per dire no, perché l’Europa qualche mese fa ci ha promesso aiuto, su immigrazione e asilo politico, ma, invece, il documento in discussione domani penalizzerebbe l’Italia e altri Paesi mediterranei a favore dei Paesi del Nord e del’Est Europa. Allora lavoreremo con il ministro degli Esteri e delle Politiche Comunitarie per sensibilizzare i nostri vicini, perché altrimenti assomigliamo a un condomino strano dove gli italiani pagano di più degli altri condomini ma non hanno gli stessi servizi degli altri».

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