A risultati acquisiti è tempo di analisi e confronti storici per la tornata di amministrative. In gran parte dei casi, per capire chi saranno i primi cittadini dei venti capoluoghi al voto bisognerà aspettare il 24 giugno, data del ballottaggio. Solo pochi Comuni capoluogo sono stati infatti conquistati già al primo turno. Tra questi Brescia, dove Emilio Del Bono del centrosinistra è riuscito a riconfermarsi primo cittadino in un colpo solo. E Treviso, dove la Lega trascina il centrodestra a una vittoria larghissima contro il sindaco uscente di centrosinistra. Vittoria subito sul filo di lana anche a Vicenza. Sindaco sarà Francesco Ruocco, a capo di una lista civica in coalizione con il centrodestra, che torna a guidare la città dopo un decennio di amministrazioni del centrosinistra.
L’impressione complessiva, in attesa dei dati comprensivi anche dei risultati dei centri minori, è che il centrodestra a trazione leghista continui ad avere il vento in poppa nel Paese (e non solo al Nord, per dirla con il Governatore del Veneto Luca Zaia «abbiamo saputo trasformare il consenso politico in progetto»), il Pd tenga rispetto alla debacle del voto nazionale del 4 marzo anche se perde alcune città importanti come Catania e Terni, “compensate” dalla conquista di Brescia. Mentre i Cinque Stelle sembra paghino un doppio scotto, la tradizionale debolezza nel voto locale, già manifestato in altre tornate, e l’abbraccio di governo con la Lega di Salvini. Come se un certo elettorato di opinione che ha scelto Luigi Di Maio tre mesi fa, in gran parte di area e valori di sinistra, rigettasse ora l’alleanza giallo-verde. Il caso dei due municipi di Roma (oltre al dato della scarsa affluenza), ne è una chiara testimonianza.
Salvini entusiasta, «riconosciuti questi giorni da ministro»
Quelli delle elezioni comunali «sono dati straordinari, abbiamo aumentato il numero dei sindaci, raggiungendo percentuali commoventi a Terni e Pisa per non stare nel lombardo-veneto dove i successi sono garantiti. Significa
he questi primi giorni da ministro sono stati riconosciuti», commenta il neoresponsabile dell'Interno Matteo Salvini. Diversamente, la battuta d’arresto registrata alle urne fa scattare la reazione del leader e vicepremier M5S Luigi Di Maio che su Facebook attacca la “narrazione” dei risultati da parte dei media. «Ogni volta che ci sono delle elezioni amministrative i media raccontano sempre la solita solfa, che siamo in affanno, che rispetto alle politiche è andata male e che quindi siamo prossimi alla scomparsa. È una lettura che si è sempre rivelata falsa e che si rivelerà tale anche questa volta. Ringrazio tutti i candidati e attivisti che grazie al loro impegno hanno ottenuto questi importanti risultati e hanno dimostrato che Davide continua a vincere contro Golia», si legge sul post firmato dal capo politico pentastellato.
“Ringrazio tutti i candidati e attivisti che grazie al loro impegno hanno ottenuto questi importanti risultati e hanno dimostrato che Davide continua a vincere contro Golia”
Luigi di Maio, capo politico M5S
Lega in vantaggio al Nord, boom a Treviso
In base a dati in arrivo dai territori, la Lega ha fatto il pieno nel Nord Est dove con un atteso exploit ha conquistatoTreviso al primo turno, grazie all’affermazione del suo candidato Mario Conte (54,5%). A Vicenza, dove il M5S non correva, gli elettori pentastellati hanno puntato sul rappresentante del Carroccio, Francesco Rucco, sopra al 50% rispetto al candidato del centrosinistra Otello Dalla Rosa, fermo al 45,9 per cento. Per Zaia si tratta di due «risultati strepitosi» grazie a due candidati che «hanno avuto il merito di aver fatto una campagna rispettosa e in grado di intercettare il consenso anche fuori dall'area ideologica della loro candidatura».
A Sondrio verso ballottaggio centrodestra-centrosinistra
In Lombardia, detto di Brescia, al voto anche la città di Sondrio, dove il ballottaggio deciderà tra il candidato sindaco del Centrodestra, Marco Scaramellini (46,8%), appoggiato da sei liste, e Nicola Giugni (36,1%), in corsa per il centrosinistra. «La partita è ancora aperta - ha dichiarato Giugni - la situazione è fluida. Non partiamo sconfitti. Abbiamo 15 giorni per tentare la rimonta».
Il ritorno di Scajola in Liguria
A Imperia, dopo un iniziale vantaggio del candidato del centrodestra unito, Luca Lanteri (appoggiato dal Governatore di Forza Italia Giovanni Toti), nella notte si è assistito alla netta rimonta dell'ex ministro azzurro ed ex sindaco (per due mandati) Claudio Scajola, appoggiato da liste civiche. Scajola, risultato il più votato con il 35,3% delle schede, ha così conquistato il diritto al ballottaggio.
Il Carroccio in pole nell’ex Toscana rossa
Nello stesso Centro Italia, trincea ormai traballante della sinistra, aPisa- unico capoluogo con affluenza in aumento - si registra una forte crescita della Lega, il cui candidato Michele Conti forte del suo 33,4% andrà al ballottaggio con il primo cittadino proposto dal Pd: Andrea Serfogli (32,2%). Brusca frenata del M5S che si attesta intorno al 10% e perde molti consensi rispetto al voto delle politiche di marzo. Stesso discorso a Massa, dove è certo il ballottaggio centrodestra-centrosinistra tra Francesco Persiani 28,2%) e Alessandro Volpi (33,9%) . A Siena, ex feudo dem, le liste civiche hanno messo in difficoltà il candidato democratico Bruno Valentini, costretto al ballottaggio con il centrodestra Luigi De Mossi: 27,4% vs 21,3 per cento. Soddisfatto del risultato del Carroccio il senatore e segretario toscano della Lega, Manuel Vescovi, che plaude all’«eccellente risultato complessivo», realizzato dalla Legache si conferma « vera ed indiscussa forza trainante della coalizione di centrodestra».
Ad Ancona, unico capoluogo di regione al voto, crollo dell'affluenza rispetto alle politiche: 54,6% contro il 75,3% del 4 marzo. Qui la sindaca dem uscente Valeria Mancinelli (centrosinistra e civiche) sfiora la rielezione al primo turno (48%) e andrà al ballottaggio con Stefano Tombolini, candidato civico sostenuto da tutto il centrodestra, che ha superato il 28 per cento.
In Umbria Pd fuori dai giochi
In Umbria, a Terni, l'unica città capoluogo al voto (anticipato dopo le dimissioni del sindaco democratico Leopoldo Di Girolamo in seguito alla mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario dell'ente), sarà ballottaggio tra il candidato della Lega e del centrodestra, Leonardo Latini (49,2%), e quello M5S, Thomas De Luca (25%). Escluso il Pd che aveva guidato la città negli ultimi anni.
“Effetto Raggi” a Roma: M5S ko in due municipi
Nel Lazio si è votato in 47 Comuni e in due municipi di Roma che hanno popolazione da città media. Nella capitale il vaglio di due anni di giunta Raggi si rispecchiano nell’ affluenza molto bassa, sotto il 30%, e nel forte arretramento del M5S, subito fuori dai giochi nei due test elettorali. A Montesacro è ballottaggio centrodestra-centrosinistra: il candidato del centrosinistra Giovanni Caudo ha raccolto il 42% dei voti, quello del centrodestra Francesco Maria Bova al 33% e Roberta Capoccioni del M5S staccata al 19 per cento. A Garbatella il candidato del centrosinistra Amedeo Ciaccheri ha invece vinto ampiamente al primo turno con il 54% dei voti, superando Simone Foglio (centrodestra, 25%) e il pentastellato Enrico Lupardini (13%).
Gentiloni: notizia morte Pd «fortemente esagerata»
Il risultato nella Capitale e la sostanziale tenuta del partito fanno tirare un sospiro di sollevo all’ex premier Paolo Gentiloni, che alla luce dei risultati delle Comunali twitta: «Il #Pd deve cambiare da cima a fondo, ma la notizia della sua morte era fortemente esagerata. C'è bisogno di #alternativa al Governo a guida Salvini».
A dire del segretario reggente del Pd Maurizio Martina «i dati elettorali sono incoraggianti, rivelano che tante persone danno ancora fiducia e sostegno al Pd. Vogliamo stare con i piedi per terra ma sono risultati su cui possiamo costruire la nuova stagione del Pd».
Rimanendo nel Lazio, le elezioni a Viterbo vedranno al secondo turno, il 24 giugno, il candidato del centrodestra Giovanni Arena (FdI, Lega, FI e lista Fondazione) – ampiamente in testa al primo con più del 40% dei voti - contro la candidata civica Chiara Frontini (distaccatissima con poco più del 17,5%), oggi consigliera di opposizione all'uscente amministrazione di centrosinistra. Il sindaco uscente Leonardo Michelini non si ricandidava. In Abruzzo, a Teramo, il primo cittadino verrà deciso anche in questo caso dal ballottaggio in programma a fine mese: a vedersela per l’incarico di primo cittadino saranno Giandonato Morra, candidato del centrodestra (34,63%) e Gianguido D'Alberto, in corsa per il centrosinistra (21,13%).
Centrodestra in recupero al Sud
Passando in Campania, ad Avellino il centrosinistra è in vantaggio e M5S anche qui in calo rispetto alle politiche: sarà ballottaggio tra i rispettivi candidati Nello Pizza (sopra il 42%, è sostenuto dal Pd e da altre sei liste), e Vincenzo Ciampi (candidato dal Movimento, ha superato di poco il 20%). In Puglia andranno al ballottaggio a BrindisiForza Italia e Pd (Roberto Cavalera vs Riccardo Rossi, rispettivamente 34,7 contro 23,6%), mentre a Barlettail candidato di dieci liste civiche trasversali sia di centrodestra che di centrosinistra Cosimo Damiano Cannito ha battuto al primo turno quello del M5S Michele Filannino con una percentuale del 53 per cento dei voti.
Sicilia, Bianco doppiato a Catania
Nell’altra regione dove il Movimento 5 Stelle ha fatto cappotto nell’uninominale il 4 marzo, il centrodestra tiene e avanza, di pari passo alla crescita dell’affluenza passata dal 47,64 delle comunali di cinque anni fa al 56,44% di questa tornata. A Catania il centrodestra compatto replica infatti l’affermazione delle ultime Regionali facendo prevalere già al primo turno il suo candidato, Salvo Pogliese, sul sindaco dem uscente, Enzo Bianco (praticamente doppiato). Sempre in Sicilia, a Ragusa sarà ballottaggio tra il candidato Antonio Tringali del M5S (che già amministrava la città con il primo cittadino Federico Piccitto) e il candidato del centrodestra Giuseppe Cassì. Staccatissimo il candidato dem. Sarà un testa a testa: si parte rispettivamente dal 22,5 e dal 21.1% dei voti.
A Messina finisce l’era del “no ponte” Accorinti
A Trapani ( dove si è tornati a votare dopo l'elezione choc dell'anno scorso quando al ballottaggio non fu raggiunto il quorum per eleggere l'unico rimasto in corsa dopo il ritiro dell'altro candidato sindaco, travolto da un'inchiesta di corruzione nel pieno della campagna elettorale), netta affermazione al primo turno di Giacomo Tranchida, candidato del centrosinistra, con oltre il 70% dei voti, sull'azzurro Vito Galluffo, fermo al 12% (i partiti del centrodestra correvano divisi). A Messina sarà di nuovo ballottaggio, così come alle elezioni di 5 anni fa. In corsa questa volta Placido Bramanti (Centrodestra) e il deputato regionale Cateno De Luca, anche lui di area centrodestra. Finita dunque l'era del sindaco “no Ponte” e pacifista Renato Accorinti. Ballottaggio sicuro anche a Siracusa: a fronteggiarsi saranno l'ex assessore regionale Ezechia Paolo Reale (sopra il 37%), sostenuto solo da una parte del centrodestra, e l'attuale vice sindaco Francesco Italia, appoggiato da alcune liste civiche di centrosinistra (sopra il 18%).
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