Italia

Nave Aquarius, Msf: «A bordo persone vulnerabili».…

  • Abbonati
  • Accedi
SALVINI: ATTRACCHI A MALTA

Nave Aquarius, Msf: «A bordo persone vulnerabili». Pressing Onu-Ue: «In porto subito»

  • – di Redazione online

Sabato i primi sbarchi di migranti (tre navi di ong tedesche e della Guardia costiera italiana con più di 450 a bordo approdate a Reggio Calabria e Pozzallo) dal giuramento del governo penta-leghista. Domenica la svolta del ministro dell’Interno Matteo Salvini: con una lettera alle autorità di Malta il titolare del Viminale ha chiesto di far approdare alla Valletta la nave “Aquarius” con 629 migranti a bordo essendo quello il «porto più sicuro» e, con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (M5S), ha negato all’imbarcazione, di proprietà dell’ong Sos Mediterranée, l’autorizzazione ad approdare in Italia.

Msf: a rischio persone vulnerabili a bordo dell’Aquarius
La situazione a bordo dell’Aquarius «è stabile» ma gli «inutili ritardi» allo sbarco dei migranti «stanno mettendo a rischio le persone vulnerabili». Lo scrive in un tweet Medici senza frontiere sottolineando che si tratta in particolare di sette donne incinte e 15 persone ustionate, oltre a parecchi migranti con sintomi di ipotermia.

Ue a Italia-Malta: imperativo umanitario è priorità
Un appello a far sbarcare quanto prima in porto queste persone è arrivato dalla Commissione europea. «Per la Commissione c’è prima l’imperativo umanitario, stiamo parlando di persone. La priorità è che maltesi e italiani permettano» alla nave Aquarius di sbarcare i migranti e ricevere le cure necessarie. «Rivolgiamo un appello affinché le persone siano sbarcate velocemente e ricevano le cure del caso», ha detto Margaritis Schinas, portavoce della Commissione europea. Anche il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, ha commentato lo stallo. «Facciamo un appello a tutte le parti affinché vengano incontro alle proprie responsabilità umanitarie», ha detto.

Pressing dell’Unhcr: «Fateli sbarcare ora»
Sulla stessa linea l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, che ha fatto appello ai «governi coinvolti affinché consentano lo sbarco immediato di centinaia di persone bloccate nel Mediterraneo da sabato a bordo della nave Aquarius. «È un imperativo umanitario, le persone sono in difficoltà, stanno esaurendo le scorte e hanno bisogno rapidamente di aiuto», ha sottolineato Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale. «Questioni più ampie come quella su chi è responsabile e competente dovrebbero essere esaminate solo
dopo».

Il ministro Toninelli: condizioni a bordo Aquarius buone
«Ieri il premier Conte ha inviato due motovedette con medici a bordo, questa mattina ne sono state inviate altre due: le condizioni a bordo sono buone, ci sono viveri e stiamo aspettando l’ufficialità della risposta di Malta», ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli parlando della nave Aquarius stamane a Sky Tg 24. Alla domanda se ci sarà una soluzione in tempi brevi, Toninelli ha risposto: «Certamente per alcuni giorni ci saranno viveri a sufficienza e a breve ci sarà evidentemente una risposta».

«Azione Italia non disumana»
Il governo tiene la linea. Toninelli ha messo in evidenza che l’azione dell’Italia sul tema dei migranti «non è disumana, tutt’altro: è di buon senso e ha al centro i richiedenti asilo che debbono essere salvati all’interno dal porto più sicuro». «Deve essere garantita una redistribuzione - ha aggiunto il responsabile delle Infrastrutture -, che è un obbligo dei partner europei, chiamiamo tutta l’Europa a un’assunzione di responsabilità su un argomento tanto delicato e importante quanto sono i flussi migratori».

Il ministro delle Infrastrutture: salveremo sempre vite,ma Ue cambi
Su twitter il ministro ha chiarito la posizione del governo italiano. «È necessario, stavolta, che tutti comprendano che il diritto internazionale non può prevedere un’Italia abbandonata a se stessa. Noi salveremo sempre le vite umane, ma Malta è la spia di un’Europa che deve cambiare», ha scritto Toninelli.

La posizione di Sea Watch 3

Il presidente di Malta: uniti nella gestione dei migranti, no a polemiche
«Italia e Malta sono due stati confinanti dell’Europa e devono lavorare insieme sui flussi migratori e non fare polemiche tra di loro. Siamo Paesi uniti e continuiamo ad essere uniti. Questo è un impegno non soltanto della politica, ma anche di tutti i cittadini maltesi e italiani». Lo ha detto a Catania il presidente della Repubblica di Malta, Marie-Louise Coleiro Preca.

Il tweet di Salvini: oggi nuovo caso
Questa mattina, la conferma del nuovo approccio del Viminale al tema migranti è arrivato con un tweet firmato dallo stesso Salvini: «Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l'ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L'Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta c'È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti».

Intanto, altri migranti sono stati salvati a largo della Libia. Si tratta di circa 800 persone che, secondo quanto si apprende, sono state recuperate da imbarcazioni italiane e internazionali. Le operazioni di soccorso si sono concluse in piena notte.

Duro domenica sera anche l’intervento del premier Giuseppe Conte: «Al premier maltese Joseph Muscat che ho contattato personalmente questa sera ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull'Aquarius. Muscat, – ha aggiunto il premier – pur comprendendo la situazione, non ha assicurato però alcun intervento anche in chiave umanitaria. Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell'Europa, a intervenire e a farsi carico dell'emergenza».

Non si è fatta attendere la replica, altrettanto dura, di Muscat, su twitter: «Siamo preoccupati per la direzione presa dalle autorità italiane sull'Acquarius, che è in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali e rischiano di creare una situazione pericolose per tutti coloro che sono coinvolti».

Conte ha comunque assicurato: «E’ stato disposto l’invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell'Aquarius che dovessero averne necessità. L'Italia – ha però sottolineato – si ritrova ad affrontare in totale solitudine l'emergenza immigrazione. Il problema è stato da me posto anche nel corso del G7. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato». Il caso Acquarius è stato anche al centro del vertice fiume di quattro ore a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

Ma il governo maltese aveva già ribattuto: su quell’imbarcazione non abbiamo competenza. «La Aquarius sta ancora aspettando l’assegnazione di un porto sicuro» ha scritto in una nota Medici senza frontiere, il cui personale è a bordo dell’imbarcazione.

L’atteggiamento di Malta era stato descritto dal comandante della Seefuchs, una delle navi arrivate sabato a Pozzallo, che aveva confermato come la guardia costiera maltese avesse offerto assistenza in mare, negando però l’entrata in porto. L’unità della Ong olandese era in difficoltà per le cattive condizioni del mare, ma Malta - ha riferito alla polizia italiana il comandante - ha solo proposto assistenza in mare, senza autorizzare l’ingresso in porto. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, è stata fatta approdare a Pozzallo, dove è arrivata sabato mattina.

SEGUI LA ROTTA: Guarda dove si trova la nave Aquarius

Domenica sera è arrivata anche la nota del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti italiano: «Il governo italiano mantiene Aquarius, in queste ore, in acque maltesi in attesa di capire ufficialmente perché La Valletta non ha voluto accogliere la nave carica di oltre 600 naufraghi e contemporaneamente chiede al comandante dell'imbarcazione Ong Aquarius se abbia ricevuto la disponibilità da Malta di sbarcare i naufraghi, come dichiarato dall'ambasciatrice maltase in Italia. Finché – conclude la nota – non avremo riscontro formale a queste nostre legittime richieste e al fine di garantire un più celere e sicuro approdo nel porto attualmente più vicino, non potremo permettere l’ingresso in acque italiane di Aquarius».

Dei 629 migranti a bordo della nave Aquarius, con personale di Medici senza frontiere, ci sono 123 minorenni non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte. Sono state complessivamente sei le operazioni di soccorso effettuate. Particolarmente difficile quella di persone su un gommone che si era rovesciato facendo finire 40 migranti in mare. Acquarius ha soccorso 229 persone, altre 400 sono state salvate e poi trasbordate sulla nave della ong da imbarcazioni della guardia costiera italiana e da mercantili. Domenica mattina la nave stava facendo rotta verso un porto di sicurezza non assegnato. Fino allo stop partito dal Viminale e la lettera di Salvini a Malta.

«In questo momento siamo leggermente a nord di Malta e stiamo procedendo verso nord. La nostra ultima indicazione ricevuta dalla Mrcc di Roma ci indicava di navigare verso nord, siamo in effetti ancora in attesa di soluzioni definitive per quanto riguarda un porto di sbarco. Le condizioni delle persone che abbiamo soccorso ieri erano difficili, almeno 50 hanno rischiato di affogare, la nostra esigenza è quella di avere un'indicazione su quale sia il porto di sbarco. Cosa che al momento noi non abbiamo ancora ricevuto», ha affermato Alessandro Porro, soccorritore sulla nave Aquarius ai microfoni di Sky TG24. «Su quella nave in mezzo al mare ci sono 11 bambini, più di cento minorenni e 7 donne incinte. È vero, dobbiamo cambiare la politica europea sull'accoglienza, ma non possiamo usare queste persone disperate come ostaggi. Non perdiamo l'umanità», ha scritto in un post su Facebook il presidente dell'Anci (l’associazione dei comuni italiani) e sindaco di Bari, Antonio Decaro, a proposito della vicenda della nave Aquarius

La mossa del leader leghista è stata concordata con l’alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, come dimostra la nota congiunta di Salvini e Toninelli. «La nostra Capitaneria di Porto - affermano i due ministri - ha scritto reiteratamente all’autorità de La Valletta affinché, per la prima volta dopo molto tempo, Malta fosse messa di fronte alle sue responsabilità. Ed è nostra intenzione che risponda ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave Ong Aquarius. L'isola non può continuare a voltarsi dall'altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati». Come se non bastasse in serata è arrivato il commento del leader M5S Luigi Di Maio: «L’Europa deve battere un colpo, questa vicenda dimostra che siamo stati lasciati soli. O l’Ue diventa solidale o è un problema per il Paese».

Salvini aveva chiarito su Facebook la sua decisione dicendo che «da oggi anche l’Italia comincia a dire no al traffico di esseri umani, no al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia». E ancora: «Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi». Poi in serata il tweet del leader leghista che rincara la dose: «Tutti in Europa fanno gli affari propri, ora anche l’Italia rialza la testa. STOP al business schifoso dell’immigrazione clandestina. #chiudiamoiporti»

La posizione della nave Aquarius nel Mediterraneo (Fonte: Vesselfinder.com)

La replica di Malta, però, è stata secca. Il salvataggio della nave Aquarius, aveva sapere il portavoce del governo della Valletta, «è avvenuto nell’area di ricerca e soccorso libica ed è stato coordinato dal centro di coordinamento di soccorso a Roma. Malta non è né l’autorità coordinatrice, né è competente per questo caso». Il governo maltese ha poi spiegato di non aver ancora ricevuto la lettera che sarebbe stata inviata alla Valletta da Salvini. Un braccio di ferro che fa dire all’Unchr per i rifugiati per il sud Europa con la sua portavoce Carlotta Sami: «Il salvataggio di vite in mare deve restare una priorità assoluta di ogni governo».

Proprio domenica il premier maltese Joseph Muscat ha detto che gli interessi italiani e maltesi sulle migrazioni sono identici e che la priorità «sopra ogni cosa» resta quella di salvare vite umane. Malta, però, continuerà ad osservare le regole internazionali: «Lo abbiamo fatto questa settimana e continueremo a farlo - ha spiegato -. E lo abbiamo provato con fatto documentati. È importante che tutti si attengano alle regole, questo vale per noi, per gli altri governi e per le altre organizzazioni».

© Riproduzione riservata