«L'Italia è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, 'ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato. Spero che al più presto questo male possa essere definitivamente sradicato, diventando così solo un brutto ricordo. In questo modo nessuno dovrà più essere scortato perché finalmente libero». Lo scrive, in un post su Facebook, il presidente della Camera Roberto Fico, che così ha preso nettamente posizione per lo scrittore Roberto Saviano, oggi impegnato in un durissimo scontro polemico con il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Lo scontro via Fb tra Salvini e Saviano
Il leader della Lega ha infatti deciso di alzare il tiro nella guerra di parole con Saviano, che lo ha definito «il ministro della crudeltà», ipotizzando di valutare se confermargli o meno la scorta, di verificare insomma «se corra qualche rischio» visto che «passa molto tempo all'estero». L'autore di “Gomorra” gli ha risposto durissimo, con un video postato su Fb: «Buffone, è il ministro della malavita, ma non mi fa paura». Al titolare del ministero dell?Interno Saviano ha rinfacciato di essere silenzioso sulla 'ndrangheta e gli ha chiesto di «restituire i 50 milioni della maxi-truffa dei rimborsi elettorali della Lega».
Di Maio, scorta? Concentrarsi sul contratto
Anche il vicepremier Luigi Di Maio prende, di fatto, le distanze. «Io penso che ci dobbiamo concentrare sulle cose che stanno nel contratto, su cosa faremo per gli italiani, l'ho detto anche ai parlamentari», poi «ognuno dica quello che vuole ma nel tempo libero». Così a tarda note interpellato dai cronisti in merito alla vicenda della protezione a Roberto Saviano.
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