«Efficienza, sostenibilità ambientale e risparmio: non c’è soluzione migliore di Torino per le #Olimpiadi2026. Sarà kermesse sfavillante, ma all’insegna di riqualificazione e riutilizzo, no nuove cattedrali nel deserto». Il tweet è del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che continua a tenere una posizione “aperturista” nei confronti delle opere pubbliche. «L’Italia se vuole puntare a innovarsi e cavalcare il futuro, non può fare a meno di un continuo miglioramento delle proprie infrastrutture materiali e immateriali - ha detto il ministro in una recente intervista al Sole 24 Ore - tutte le opere (dalla Tav al Terzo Valico, ndr) verranno sottoposte a un’attenta valutazione del rapporto tra costi e benefici, verificandone la sostenibilità economica e ambientale».
In particolare la manifestazione di interesse di Torino a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 è condivisa dai vertici del M5s (da Di Maio al garante Beppe Grillo). Una posizione molto diversa rispetto alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, quando il Movimento si schierò compatto contro la manifestazione. «Diciamo no alle Olimpiadi del mattone» declamò la sindaca Virginia Raggi. Concetto rinforzato da Grillo pubblicando sul suo blog un post di Elio Lannutti, presidente Adusbef, dal titolo eloquente: «Olimpiadi a Roma, no grazie».
Per le Olimpiadi invernali, l’Italia è l’unico paese con tre città in lizza: Milano, Torino e Cortina. Dopo la manifestazione d’interesse inviata lo scorso 7 marzo al Coni, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha incontrato a Roma il 13 giugno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. Nel corso dell’incontro la prima cittadina ha illustrato a Giorgetti il “modello Torino” e la preparazione del dossier per l’eventuale candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026.
«Torino sta lavorando, c'è un impegno forte della città e di tutto il territorio metropolitano. Riteniamo di avere impianti per fare un intervento importante di
rigenerazione urbana. Ma ora dobbiamo rispettare le fasi e e le tempistiche. Torino lavorerà per presentare una progettualità convincente» ha dichiarato Appendino, in visita a fine aprile al Coni dal presidente, Giovanni Malagò. Non dover rifare infrastrutture e avere impianti esistenti (dai Giochi invernali del 2006, ndr) è «un punto di forza ma ora lavoriamo e aspettiamo il governo che e' una gamba importante nella scelta della candidatura».
Efficienza, sostenibilità ambientale e risparmio: non c'è soluzione migliore di @twitorino per le #Olimpiadi2026. S… https://twitter.com/i/web/status/1010799014562975745
– Danilo Toninelli(DaniloToninelli)
La manifestazione di interesse di Torino a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, condivisa dai vertici del M5s, non trova però consenso unanime nella base del movimento, una parte della quale continua a vedere e temere i Giochi come esempio di spreco di denaro pubblico.
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