La debacle ai ballottaggi delle comunali, con la perdita di roccaforti tradizionali della sinistra come Siena, Pisa, Massa e, in Umbria, Terni, ha infiammato il dibattito all’interno del Pd, con un botta e risposta a distanza tra il segretario reggente Maurizio Martina e l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Un braccio di ferro a distanza, con Calenda ad aprire il confronto all’interno del partito. «Navigazione a vista sta portando il centro sinistra all’irrilevanza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno - ha scritto su twitter -. Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito! #fronterepubblicano».
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– Carlo Calenda(CarloCalenda)
A stretto giro, la replica di Martina. Intervenuto alla trasmissione radiofonica Circo Massimo, ha detto di condividere la necessità di un ripensamento complessivo, ma ha chiuso la porta all’ipotesi che contemplerebbe un superamento del Pd. «Sono d’accordo sul ripensamento complessivo - ha affermato Martina -, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d’accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro».
Secondo Andrea Orlando, esponente della minoranza del Pd, «ci sono gli elementi per una riflessione molto seria e l’apertura di una fase costituente». La proposta di Calenda di un fronte repubblicano, ha detto in un’intervista a Radio Anch’io, «è una delle formule di cui parleremo al congresso ma questo non è il momento di parlare di formulette».
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