Il governo approva un decreto legge che rinvia l’obbligo di fatturazione elettronica nella cessione di carburanti mentre slitta il via libera al decreto estivo o “dignità”, ancora alle prese con il nodo della bollinatura delle coperture, soprattutto per la parte fiscale. «Abbiamo appena finito il Consiglio dei ministri e abbiamo mantenuto la promessa fatta ai benzinai» approvando «il decreto che proroga la partenza» dell’obbligo di fattura elettronica al primo gennaio 2019. Così il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio su Fb al termine del Consiglio dei ministri.
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Via libera anche a due disegni di legge relativi, rispettivamente, al Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2017, parificato dalla Corte dei conti nell’udienza a Sezioni riunite tenutasi il 26 giugno 2018, e all’assestamento del bilancio di previsione dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2018.
Quanto invece al “decreto dignità”, il vicepremier ha chiarito: «datemi ancora qualche giorno e manterrò l’altra promessa, il decreto dignità che interviene sui precari, sulle delocalizzazioni, sulla sburocratizzazione, sul gioco d’azzardo. Bloccheremo la pubblicità del gioco d’azzardo. Qualche giorno e sarà pronto, ora il decreto sta facendo il giro delle sette Chiese, per le bollinature ma la settimana prossima, al massimo lunedì o martedì, sarà approvato dal Cdm».
Il provvedimento approvato dall’esecutivo rinvia al 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore dell’obbligo, previsto dalla legge di bilancio 2018 (legge 205/2017), della fatturazione elettronica per la vendita di carburante a soggetti titolari di partita Iva presso gli impianti stradali di distribuzione, in modo da uniformarlo a quanto previsto dalla normativa generale sulla fatturazione elettronica tra privati.
Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri scongiura le proteste dei benzinai che altrimenti da domenica avrebbero avuto l’obbligo di rifornire le partite Iva rilasciando la fattura elettronica. La categoria era stata scelta per sperimentare la misura che in ogni caso diventerà obbligatoria anche tra privati a partire dal 2019.
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