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Dazi, Boccia: serve risposta europea, non «prima…

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convegno confindustria a caserta

Dazi, Boccia: serve risposta europea, non «prima l’Italia»

«Da una parte gli Stati Uniti che impongono dazi, dall’altra la Cina, con una strategia aperta, che vuole arrivare con forza sul mercato del Centro Europa, il più grande mercato del mondo: per entrambi è centrale la questione industriale, così deve essere per l’Italia». Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, invita il Governo italiano ad affrontare le sfide in atto nel mondo con un preciso programma di politica industriale che tenga conto che presto «comincerà una progressiva riduzione del Qe e un rallentamento generale dell’economia mondiale».

Boccia interviene al convegno intitolato «Dazi: Italia ed Europa nella morsa di Usa e Cina», promosso da Confindustria Campania a Caserta. Tema centrale nel pieno della guerra commerciale provocata dal presidente degli Usa Donald Trump e in una fase particolarmente critica dei rapporti tra Paesi europei soprattutto sulla risposta da dare al fenomeno delle immigrazioni.

Italia centrale in Europa
Boccia, che l’altro giorno ha incontrato il presidente della Confindustria francese, Pierre Gattaz, designato al vertice di Business Europe (Confindustria europea al posto di Emma Marcegaglia), e dopo poche ore il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che dal primo luglio assumerà la presidenza di turno della Ue invoca «un salto di qualità in Europa con l’Italia che deve avere un ruolo centrale in Europa».

E ancora: «Attenzione –dice Boccia – se Trump vuole frenare le esportazioni in Usa di auto tedesche non è solo per dare una risposta al surplus della Germania, ma ciò rappresenta anche un duro colpo all’Italia che con i suoi componenti contribuisce al 70% della produzione di quelle auto. Se l’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa, con 540 miliardi di euro di esportazioni di cui 450 miliardi provenienti dal solo settore manifatturiero, se risponderemo ai dazi con “First Italy” faremo un grande errore». Il presidente di Confindustria precisa: «Abbiamo interesse a politiche antitetiche rispetto a quelle del presidente Usa. Siamo invece come la Cina interessati a essere presenti sui mercati. Ciò nell’interesse non solo degli industriali, ma dell’intero Paese».

Serve, in altri termini,« un’Europa compatta – aggiunge – che sappia dare risposte agli shock procurati. Se faremo accordi tra singoli Paesi, faremo solo il gioco di Trump».

Più lavoro e crescita e meno debito
Più Europa, quindi, più lavoro ai giovani, più infrastrutture. Per Vincenzo Boccia il Governo deve andare oltre i tatticismi adottati in questi giorni, che pur servono, e ispirarsi a una visione di sviluppo che ponga al centro la crescita del lavoro e la riduzione del debito. E al Governo conferma la disponibilità degli industriali a contribuire indicando proposte». Perchè l’Italia – e conclude – «dopo la Brexit, può assumere la regia delle politiche europee».

Dazi dannosi anche per l’economia del Mezzogiorno
All’incontro di Caserta hanno preso parte tra gli altri il presidente di Confindustria Caserta Gianluigi Traettino e il neo eletto presidente della Campania e di Napoli Vito Grassi, oltre ai tre deputati Gianluca Cantalamessa (Lega), Piero De Luca (Pd), Carlo Sarro (Fi), e Riccardo Maria Monti (presidente di Italferr ed ex presidente dell’Ice). «La guerra commerciale può avere ricadute importanti sull’Italia – riflette il presidente di Confindustria Caserta, Guianluigi Traettino – e anche sulla provincia di Caserta che ha una forte propensione a esportare». Sulla stessa linea Vito Grassi (Campania e Napoli): «Bisogna evitare
che la contesa in atto espanda il suo raggio d’azione. L’impatto economico finora è circoscritto. Ma anche le imprese campane rischiano di subire danni ingenti».
«Un Paese manifatturiero, esportatore, trasformatore, con export diversificato, ha bisogno di un sistema di libero scambio», osserva Riccardo Monti.

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