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Staffetta d’oro, come sono diventate italiane le 4 campionesse dei…

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«Prima le italiane»

Staffetta d’oro, come sono diventate italiane le 4 campionesse dei Giochi del Mediterraneo

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Ci sono barriere culturali e stereotipi che solo lo sport può superare. In una fase in cui l’Italia propone la chiusura dei porti per le navi delle ong che soccorrono i migranti in mare quattro ragazze di colore, italiane di seconda generazione, sono salite sul gradino più alto del podio della staffetta 4x400 dei Giochi del Mediterraneo edizione 2018, che si sono chiusi a Tarragona, in Catalogna. Raphaela Lukudo, Benedicta Chigbolu, Libania Grenot e Ayyomide Folorunso hanno i tratti somatici delle terre dei loro genitori: la Nigeria, Cuba e il Sudan. Ma sono italianissime.

Raphaela Lukudo: i genitori sono giunti dal Sudan come rifugiati
Dalle tante foto che le immortalano sorridenti, al termine della gara e poi tutte insieme sul podio con al collo le medaglie d’oro, viene fuori un’Italia all’insegna dell’integrazione. Nata ad Aversa 23 anni fa, nel casertano, da genitori originari del Sudan, Raphaela Lukudo ha ottenuto la cittadinanza italiana in contemporanea con i genitori, che sono giunti in Italia da rifugiati. Gareggia per il Centro sportivo dell’esercito.

Libania Grenot: nata a Cuba, naturalizzata italiana
La veterana del gruppo è Libania Grenot. Ha 34 anni ed è originaria di Santiago di Cuba. Padre sindacalista, madre giornalista. Nel 2006 ha sposato un italiano; dopo due anni è stata naturalizzata italiana. Alle spalle ha due titoli europei nei 400 metri. È tesserata per il Gruppo sportivo della Guardia di Finanza.

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Ayomide Folorunso: nigeriana, dal 2013 corre per l’Italia
La terza della squadra è Ayomide Folorunso. È la più giovane delle quattro atlete: 21 anni appena. Nata ad Abeokuta, in Nigeria, è giunta in Italia nel 2004. Solo nel 2013 ha potuto correre per i colori azzurri. È tesserata per la Polizia di Stato (Fiamme Oro).

Benedicta Chigbolu: madre italiana, padre nigeriano, passaporto automatico
La quarta atleta è Maria Benedicta Chigbolu. Nata a Roma 29 anni fa da madre italiana e padre nigeriano, quindi per lei il passaporto italiano è scattato in maniera automatica. Corre per il Gruppo sportivo dell’Esercito. Figlia d’arte: suo nonno ha partecipato alle Olimpiadi del 1956.

Salvini: bravissime! Sui social la foto diventa emblema di integrazione
Anche il ministro dell’Interno si è complimentato con le quattro atlete italiane: «Bravissime, mi piacerebbe incontrarle e abbracciarle. Come tutti hanno capito il problema è la presenza di centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non scappano dalla guerra e la guerra ce la portano in casa, non certo ragazze e ragazzi che, a prescindere dal colore della pelle, contribuiscono a far crescere il nostro Paese.Applausi ragazze!!!», ha scritto il responsabile del Viminale in un post su Facebook. La leader di FdI Giorgia Meloni ha messo in evidenza che «i radical chic in questa foto ci vedono solo atlete di colore da strumentalizzare. Io vedo sventolare la bandiera tricolore. Evviva le nostre ragazze». Ma sui social la foto che ritrae le quattro atleti sorridenti al traguardo è stata condivisa da molti utenti, proprio nelle stesse ore in cui a Pontida la Lega teneva la tradizionale manifestazione. L’ex premier Renzi ha pubblica to lo scatto scrivendo che «vince l’Italia senza paura», complimenti anche dalo scrittore Roberto Saviano, che ha parlato di «Italia multiculturale».

Grenot: io italiana al 100%, di politica però non ne parlo
L’immagine è così divenuta, per alcuni, un emblema di integrazione. «Sono fiera di essere italiana, lo sono al 100%, ed è sempre un onore alzare il tricolore e farlo sventolare - ha chiarito una delle quattro atlete, Grenot -. Di politica però non parlo, quanto a Salvini non escludo nulla: se vuole incontrarmi bene ma dopo gli Europei di Berlino. Adesso devo solo allenarmi».

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