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Migranti, Salvini: «Con Germania obiettivi comuni. Meno…

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il vertice di innsbruck

Migranti, Salvini: «Con Germania obiettivi comuni. Meno sbarchi, meno morti, meno immigrati»

È iniziato con toni felpati il primo giorno degli incontri trilaterali tra i ministri degli Interni di Italia, Germania e Austria. Ma parla di un «asse italo tedesco» Matteo Salvini. «Si farà sentire» sottolinea il ministro dell’Interno. E rimarca: «Prima di accettare in Italia un solo immigrato vogliamo che l’Europa protegga le frontiere». Dopo il bilaterale con l’Italia il collega di Berlino, Horst Seehofer, non fa dichiarazioni. La proposta dell’Italia - ieri prima di partire per Innsbruck Salvini ha avuto un incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - oggi sarà illustrata alla riunione dei 27. Tra i punti salienti, la revisione delle regole d’ingaggio delle missioni navali europee. A partire da EunavFormed-Sophia.

Herbert Kickl, austriaco, ha iniziato la sua conferenza stampa ricordando che il nome stesso della città, Innsbruck, Ponte sul fiume Inn, rievoca l’idea di dialogo e di unioni. Un ponte, appunto. Poi, da padrone di casa, ha rilanciato l’idea comune di contrastare gli estremismi e assicurare tra i Paesi della Ue la condivisione delle informazioni. Più tardi, il turno di Salvini: ha rilanciato un’immagine di convergenza dei colloqui con il suo omologo tedesco Horst Seehofer. «È stato un incontro molto positivo, con la Germania abbiamo obiettivi comuni: meno sbarchi, meno morti, meno immigrati». Il ministro italiano parla di disponibilità a ragionare di controlli alle frontiere sulla base di iniziative positive di collaborazione. «L’Italia ora è più ascoltata e ricercata, è centrale». Più bruschi i toni sulla missione Sophia: «La settimana prossima inizieremo a chiedere il cambio della missione europea Sophia che ha soccorso 45mila persone nel Mediterraneo e le ha portate tutte in Italia. Ora basta». Oggi, dunque, lo illustrerà al Consiglio Giustizia e Affari interni.

Il titolare del Viminale pensa ad accordi con i Paesi africani solo se loro accettano la riammissione dei loro cittadini. Emigrati illegalmente. Poi aggiunge: «Sono d’accordo con la proposta della presidenza austriaca di realizzare dei centri per migranti fuori dall’Europa». Un altro punto chiave, secondo Salvini, è quello dei fondi: Italia e Germania dovrebbero incassare più risorse europee per il capitolo immigrati. Il documento del governo italiano oggi ribadirà una serie di punti già noti, frutto delle intese della riunione del Consiglio europeo di fine giugno. Più fondi alla Libia. Distribuzione dei migranti soccorsi nel Mediterraneo non più in pochi paesi, Italia in primis. Istituzione di centri di transito e piattaforme regionali di sbarco. Aspetti, questi ultimi due, rimarcati in una lettera inviata nei giorni scorsi da Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni ela cittadinanza, ai ministri del Consiglio Gai. «Piattaforme e centri di transito sono azioni che possono fare la differenza sul campo» ha sottolineato nella missiva del 10 luglio. Avramopoulos sollecita anche il lancio della Guardia costiera europea con 10mila unità entro il 2020.

Le mosse tra Italia e Germania restano al momento una linea preferenziale per trovare una sintesi tra gli Stati dell’Unione. Non a caso oggi prima del Consiglio Gai ci sarà un bilaterale Italia-Svizzera ma soprattutto un incontro di Salvini con il collega di Parigi Gérard Collomb: appuntamento, quest’ultimo, chiesto proprio dalla Francia. A parte le dichiarazioni ufficiali, secondo una serie di ricostruzioni il confronto Salvini-Seehofer è stato comunque positivo per l’Italia. Non decisivo, certo, ma utile negli equilibri da realizzare.

Se Berlino è disposta a non imporre subito i «movimenti secondari» dei suoi migranti - approdati sulle nostre coste - verso l’Italia, con l’impegno comunque di Roma ad accoglierli in cambio di un sostegno alle politiche sul soccorso e controllo alle frontiere esterne, questo viene considerato un primo passo significativo. La riunione di oggi è informale, non ci sarà dichiarazione finale, ma indicherà posizioni e forze in campo. Salvini, il più movimentista dentro il governo sull’immigrazione, attende segnali, non certo risultati immediati: potranno arrivare solo nel medio termine. Intanto ribadisce: «Prima di ricollocare qualcuno in Italia, vogliamo dislocare dall’Italia».

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