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Migranti, nave Diciotti, arrivo previsto a Trapani. Salvini: no…

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67 migranti a bordo

Migranti, nave Diciotti, arrivo previsto a Trapani. Salvini: no a sbarco senza garanzie

«Con Conte c’è una linea comune: rafforzare la sicurezza dei cittadini italiani, ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati soli». Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice con il Presidente del consiglio Giuseppe Conte. «L'incontro con Salvini» di stamattina «è andato molto bene, ci siamo aggiornati. A breve assumeremo iniziative italiane per dare continuità alle conclusioni del vertice Ue di giugno» gli ha fatto eco Conte arrivando al vertice Nato di Bruxelles.

Secondo fonti di governo, durante l’incontro si sarebbe parlato di impostare con gli altri Paesi Ue il principio di condivisione dei flussi migratori con soluzioni operative condivise. Nell’incontro Conte avrebbe aggiornato Salvini sugli esiti della riunione sull’immigrazione di ieri (alla quale il leader della Lega non era presente perché impegnato in Calabria) in vista anche del vertice di oggi e domani a Innsbruck, che riunisce i ministri dell’Interno della Ue.

GUARDA IL VIDEO: Migranti, che cosa dicono i numeri

Arrivo nave Diciotti previsto a Trapani
Intanto è stato deciso che la nave Diciotti della Guardia Costiera, in viaggio con 67 migranti a bordo
recuperati dal rimorchiatore Vos Thalassa davanti alle coste libiche, sbarcherà nel porto di Trapani. A bordo della nave Diciotti, a quanto si apprende, ci sono uomini della capitaneria di Porto e della polizia di Stato. L’approdo è previsto in serata secondo quanto riferiscono fonti del ministero dei Trasporti. Ma sulla vicenda Salvini è stato netto: «Su quella nave c’è gente che ha minacciato ed aggredito», «non darò autorizzazione allo sbarco fino a che non avrò garanzia che delinquenti, perché non sono profughi, che hanno dirottato una nave con violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi riportati nel loro paese». E ha poi specificato: «Attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori che dovranno scendere dalla Diciotti in manette». Per ora la posizione del Viminale non cambia e la nave potrebbe alla fine sbarcare a Trapani domani mattina.

Già 21mila sbarchi in meno
«Grazie al lavoro fatto, da quando sono ministro, ci sono dati buoni sugli sbarchi: 21 mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento, voglio fare ancora meglio», ha continuato Salvini. L’incontro di oggi con Conte arriva dopo le frizioni di ieri tra il titolare del Viminale e quello delle Infrastrutture Toninelli. Al leader leghista non è andata giù, infatti, la decisione di Toninelli di autorizzare per motivi di ordine pubblico il trasbordo dei 67 migranti dalla nave Vos Thalassa a quella della Guardia Costiera Diciotti.

20 avvisi garanzia per vicenda nave Juventa
Intanto la Procura di Trapani ha notificato 20 avvisi di garanzia a componenti l'equipaggio della nave Juventa e a personale di Medici Senza Frontiere e Save the Children nell’ambito dell'inchiesta sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che un anno fa portò al sequestro dell’imbarcazione dell’Ong tedesca Jugend Rettet. I componenti dell’equipaggio e quelli delle due associazioni sono stati identificati: l’avviso di garanzia si è reso indispensabile perché gli investigatori devono compiere accertamenti tecnici irripetibili su alcune utenze telefoniche. L'inchiesta, che ipotizzava contatti tra l'equipaggio della Juventa e trafficanti di migranti, sta per essere chiusa.

A Innsbruck confronto per interesse dell’Italia
Quanto al vertice dei ministri dell’Interno Ue sui migranti che si apre stasera a Innsbruck, spiega Salvini, «ho già chiaro in mente cosa andare a chiedere e cose ottenere, disponibile a parlare col collega tedesco, collega austriaco, collega francese, ma nell’esclusivo interesse nazionale. Quindi il mio obiettivo è che entri in Italia una persona in meno rispetto a quelle che devono uscire». «Il mio obiettivo -ha detto parlando dell'Italia - è un’immigrazione controllata e qualificata, come negli altri paesi del mondo. L'immigrazione alla Renzi e alla Mare Nostrum alla 600 mila sbarchi, porta alle tendopoli di San Ferdinando dove c’è la giungla e l'illegalità. Questa non è l’Italia che ho in testa. Controllare l’immigrazione e ridurre il numero dei morti è il mio obiettivo».

Su Facebook la ministra della Difesa trenta ha condiviso la sua intervista ad Avvenire, nella quale afferma che la questione migranti non si può risolvere con i respingimenti (Ansa)

Nessuno scontro con Trenta o Toninelli
Ma Salvini ha assicurato che non c’è nessuno «scontro» nel governo sull’accoglienza. «Parlano i numeri. Il governo lavora in maniera compatta» ha detto il leader della Lega a chi gli chiedeva un commento sulle parole della ministra della Difesa Elisabetta Trenta che sostiene che non si possa risolvere la questione con i respingimenti. Quanto agli altri componenti del governo, a partire dal ministro dei Trasporti, «sento più Toninelli e Di Maio dei miei genitori. Leggo sui giornali cose divertenti ma, ripeto, parlano i numeri» conclude. In un’intervista apparsa oggi su Avvenire la ministra Trenta ha sottolineato che «il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà ad esserlo. L’apertura è la sua ricchezza, la strada è regolamentare, non chiudere». Mentre il vicepremier Di Maio ha dichiarato che è «inimmaginabile chiudere i porti a una nave italiana».

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