Il gettito atteso per il 2017 era di 83 milioni, ma nella casse pubbliche ne sono entrati soltanto 19. Il primo anno della tassa Airbnb può sicuramente considerarsi un flop. E così il nuovo ministro del Turismo e delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha annunciato di voler correre subito ai ripari: «Entro settembre-ottobre presenterà la mia nuova proposta per la tassa Airbnb. Non si possono lasciare praterie». Immediata la reazione della nota piattaforma on line: «L’attuale tassa è inidonea, abbiamo una nostra proposta».
L’annuncio del ministro Centinaio è arrivato al suo debutto alla guida del turismo avvenuto all’assemblea di Federturismo a Confindustria. Una prima uscita durante la quale ha ricordato che «il turismo è il petrolio dell’Italia. Voglio sia prioritario nell’azione di governo, non un argomento da campagna elettorale. Perché ogni turista in più che entra nel paese è reddito in più per tutti, anche per chi non lavora in questo settore». Durante l’incontro Centinaio a una domanda sulla cosiddetta tassa Airbnb ha spiegato che «bisogna assolutamente intervenire il più velocemente possibile. Ne abbiamo già parlato anche con gli uffici, soprattutto i nostri oltre che i loro: la situazione non può rimanere così com’è». «Una proposta - ha proseguito il ministro - la voglio fare, a breve, entro settembre-ottobre. La mia opinione è che chi viene in Italia deve pagare le tasse in Italia e soprattutto che la questione su cui opera Airbnb deve essere regolamentata. Non si possono lasciare le praterie, né che ognuno faccia quello che vuole».
Le norme approvate dal Governo Gentiloni prevedono che gli affitti brevi (di durata non superiore ai 30 giorni) scontano la cedolare del 21%, che viene trattenute e versata al fisco subito in caso il pagamento sia gestito da “intermediari immobiliari” (agenzie e portali, anche se Airbnb si è chiamata fuori dall'adempimento) o al momento della dichiarazione dei redditi se i contratti sono gestiti direttamente. Secondo il Rendiconto Generale dello Stato degli 83 milioni di gettito attesi nel 2017 nella casse pubbliche ne sono entrati soltanto 19. Oltre 60 milioni in meno, E l’anno prossimo potrebbe andare peggio visto che il gettito atteso è di 139 milioni. Immediata la replica di Airbnb dopo le parole del ministro Centinaio: «Già da tempo abbiamo inviato richiesta di incontro a diversi esponenti del nuovo governo per presentare un’ipotesi di riforma di una norma che per come è oggi, è evidente, non può funzionare», avverte Matteo Frigerio, Country Manager di Airbnb Italia. Che aggiunge: «Con la nostra proposta, che tiene in conto del funzionamento delle piattaforme ed è in linea con l’accordo di collaborazione che abbiamo raggiunto di recente con il governo danese, si tutelano i proprietari di casa».
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