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Taglio vitalizi, senza il Senato delibera debole ed esposta ai ricorsi

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il provvedimento di montecitorio

Taglio vitalizi, senza il Senato delibera debole ed esposta ai ricorsi

Il M5s canta vittoria. «I cittadini aspettavano questo giorno da 60 anni» esulta Luigi Di Maio considerando una tappa «storica» il taglio dei vitalizi alla Camera. Da gennaio 2019 gli assegni degli ex parlamentari (gli unici che godono ancora di un vitalizio) saranno ricalcolati con metodo contributivo. Ma non sarà per tutti così. A finire sotto la tagliola saranno solo le pensioni degli ex parlamentari che hanno fatto l’ultima legislatura alla Camera. Quelli che si sono “ritirati” dal Senato - per ora - sono esenti da tagli. Due pesi e due misure che saranno però oggetto di ricorsi sicuri e immediati. Con il rischio che i risparmi promessi dalla delibera vadano in fumo nel giro di poco tempo.

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Camera sì, Senato no
La delibera approvata da Montecitorio vale solo per quei parlamentari che sono “usciti” dal Parlamento da deputati. Alcuni di essi hanno alle spalle molte legislature fatte al Senato, ma se l’ultima è stata a Montecitorio, ecco allora il loro vitalizio sarà tagliato. Viceversa, pur avendo molte legislature alla Camera, se l’ultima è stata a Palazzo Madama, il vitalizio è - per ora - intonso. Una regola che si espone a pesanti dubbi di legittimità. D’altra parte, il Senato rivendica la propria autonomia e non intende accodarsi a Montecitorio senza prima aver valutato le ricadute giuridiche del provvedimento.

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I dubbi di costituzionalità
C’è poi la questione dei diritti acquisiti, sollevata dagli ex parlamentari. Cioè la regola secondo cui un diritto maturato non si può cancellare. Per salvaguardare almeno in parte questi diritti, Fratelli d’Italia aveva presentato una controproposta che sforbiciava l’assegno non in base ai “coefficienti di trasformazione” bensì in base alla legge Dini del 1995, che ha fissato il computo della pensione di tutti i lavoratori in base ai contributi effettivamente versati e non alle retribuzioni percepite. Con questa soluzione, si sarebbe applicato il contributivo solo a partire dal 1996 e con gli scaglioni introdotti dalla legge Dini. Con un rischio ricorsi notevolmente attenuato.

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