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pubblicato in Gazzetta

Decreto lavoro in vigore dalla mezzanotte: le novità su contratti a termine e delocalizzazioni

Firmato ieri dal capo dello Stato, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (dl 12 luglio 2018, n°87) il decreto contenente «disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese». Nel dispositivo è espressamente indicato che l'entrata in vigore del provvedimento che contiene tra l’altro la stretta sui contratti a termine, sulle delocalizzazioni e sulla pubblicità dei giochi d'azzardo parte dal 14 luglio. Dopo un lungo lavoro di limatura il decreto ha trovato le coperture necessarie, aumentando già nel 2018 il prelievo sui giochi e facendo affidamento a vari fondi ministeriali, a partire da quello del Mef per interventi strutturali di politica economica. Eccone i contenuti principali:

La stretta sui contratti a termine
Il limite massimo di durata dei contratti si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe. L'aggravio contributivo - che si aggiunge all'1,4% già introdotto dal 2012 da Elsa Fornero e che finanzia la Naspi - scatterà «in occasione di ciascun rinnovo» di un rapporto a termine, inclusa la somministrazione (su cui, quindi, si aggrava la stretta, visto che al rapporto tra agenzia privata e lavoratore si estenderà pure il giro di vite in arrivo sui contratti a termine).

GUARDA IL VIDEO: il presidente della Repubblica firma il testo

Ripristino delle causali, non per gli stagionali
Le causali verranno ripristinate sui nuovi contratti a termine superiori a 12 mesi, ma anche sui rapporti a tempo in corso, seppur limitatamente a proroghe e rinnovi. Nel caso di nuove commesse, vale a dire di incrementi dell'attività ordinaria, l'impresa, per essere in regola, dovrà dimostrare, in particolare, che questi nuovi “carichi di lavoro” siano al tempo stesso, «temporanei, significativi e non programmabili». Rispetto alle prime bozze, salta la necessità delle causali per i lavoratori stagionali.

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Aumentano indennità per i lavoratori licenziati “ingiustamente”
La nuova normativa è più severa sui contratti flessibili, ma prevede anche l'aumento del 50% degli indennizzi, minimi e massimi, sui licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti (da 4 a 24 mensilità si sale a 6 e 36 mensilità). Sul costo del pacchetto vigilerà trimestralmente l'Inps che informerà appositamente Mef e Ministero del Lavoro.

A chi delocalizza multe da 2 a 4 volte i benefici
Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di restituzione per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell'impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi taglia nei successivi 5 anni i posti di lavoro.

Stop pubblicità giochi, aumenta subito tassa slot
Previsto lo stop totale agli spot sul gioco d'azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e «tutte le forme di comunicazione». A chi non rispetta
il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di «importo minimo di 50.000 euro».
Salvi i contratti in essere ma comunque per non più di un anno. Per coprire il calo degli incassi Iva aumenta praticamente da subito (il primo settembre 2018) il Preu (il prelievo sulle vincite. ndr) su slot e videolotteries che passa al 19,25% e al 6,25% per coprire l'abolizione dello split payment per i professionisti a partire dalla prossima settimana. Ulteriore rialzo dello 0,25% su entrambi dal primo maggio 2019.

Interventi light su spesometro e split payment
L’abolizione del trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato (split payment) riguarda solo i professionisti. Il calo del gettito è coperto dal rincaro del Preu sui giochi e da fondi Mise e Mef. Per lo spesometro invece si profila un rinvio della scadenza per l'invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all'invio dei dati del quarto trimestre.

Dai voucher agli incentivi sui contratti a termine
In attesa dell'approdo in Parlamento (in Aula alla Camera il 24 luglio), si è quindi passati già a discutere delle possibili modifiche. A partire dai voucher (abrogati, come si ricorderà, con effetto 1° gennaio 2018, dall'esecutivo Gentiloni allo scopo di evitare il referendum abrogativo della Cgil), per il quale è stato forte il pressing della Lega e su cui Luigi Di Maio ha ormai dimostrato, con specifici limiti di applicazione la disponibilità dei Cinquestelle. Lo strumento dovrebbe essere ripristinato su quattro categorie, baby sitter, agricolo-stagionale, giardinaggio, pulizie.

Ma si tratta anche su nuovi incentivi alla stabilizzazione dei contratti a termine, che andrebbero a compensare la stretta sui contratti a termine contenuta nella prima parte del provvedimento. L’idea potrebbe essere quella di un primo assaggio di taglio del cuneo fiscale, almeno per alcuni settori produttivi, da approfondire poi nella legge di bilancio.


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