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Legittima difesa, Conte: il governo non incita all’uso delle armi

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il premier all’anniversario della polizia postale

Legittima difesa, Conte: il governo non incita all’uso delle armi

Sulla legittima difesa il governo «non vuole incitare alla giustizia privata» e neppure «all'uso delle armi». Ma l'esecutivo è consapevole («perché c’è molta sensibilità diffusa») che «non tanto sul piano normativo ma sul piano applicativo giurisprudenziale si sono create delle incertezze che non giovano ai cittadini». Alla fine il presidente del Consiglio Giuseppe Conte coglie l’occasione del ventennale dell'istituzione della Polizia postale per fare chiarezza. Per il premier «spesso è capitato che ci sono delle persone che hanno vissuto un calvario: tre gradi di giudizio per ottenere un'assoluzione ma sono vite che sono state mortificate. Occorre intervenire, alla luce delle applicazioni giurisprudenziali e dello stato di incertezza applicativa, per mettere a punto una regolamentazione senza stravolgere nulla».

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Bonafede: governo compatto, è una priorità della maggioranza
A negare qualsivoglia contrasto è anche il il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede secondo cui sul punto il governo è compatto. «Come ho ribadito oggi in aula, si tratta di una priorità della maggioranza, era un tema messo nero su bianco sul contratto di governo e noi abbiamo il vizio di fare ciò che diciamo». E dunque si lavora a un testo, annuncia Bonafede, «che tolga le zone d'ombra dall'attuale normativa e che dia la possibilità ai cittadini, che si sono legittimamente difesi, di non dover subire tre gradi di giudizio: questo sarà possibile dando alla magistratura un testo chiaro da applicare. Dispiace che certi giornali invece di informare i cittadini fanno politica, provando a metterci gli uni contro gli altri. Senza ottenere il minimo successo».

Compie vent’anni la polizia postale
Dalla tutela dei servizi postali alla lotta al cybercrime, alla pedopornografia online e alle forme sempre più invadenti di cyberbullismo. La polizia postale compie 20 anni e celebra l'anniversario a Roma in un incontro al quale partecipano, oltre al premier, diverse cariche istituzionali tra cui il capo della Polizia Franco Gabrielli, il direttore del servizio Nunzia Ciardi e diversi esponenti del mondo accademico e imprenditoriale. «Tra software complessi, analisti, attività sotto copertura e digital forensics oggi la Postale si trova a dover affrontare sfide sempre più complesse», viene spiegato. Lo dimostrano ad esempio i numeri della lotta alla pedopornografia online per la quale dal 2006 - anno di nascita del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia on line - sono state denunciate 10.600 persone e oscurati quasi duemila siti. Il Centro si occupa anche del contrasto al cyberbullismo che, solo nel 2017, ha registrato 354 casi e 39 minori denunciati. Diverse le campagne di informazione e prevenzione avviate su questi temi: da “una vita da social” alla campagna teatrale cuoriconnessi” fino agli strumenti realizzati per aiutare il mondo della scuola.

Ad occuparsi del contrasto alle minacce informatiche è invece il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipc) che con oltre 71.676 alert diramati, 5.072 attacchi rilevati, 396 indagini avviate, costituisce attualmente un qualificato punto di contatto interno e internazionale per la protezione dalla minaccia cyber. Sono previsti inoltre l'istituzione di centri regionali operativi che garantiranno il supporto tecnico-operativo a piccole e medie imprese per evitare compromissioni alla funzionalità delle realtà produttive di rilievo locale.

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