Deputati e senatori assenteisti. Non c’è solo il caso eclatante del deputato-velista Andrea Mura del M5s, che - denunciato dal deputato corregionale di Forza Italia Ugo Capellacci - ha candidamente ammesso di andare a Montecitorio solo una volta a settimana. Il suo ruolo, ha affermato sorprendendo anche i due capigruppi pentastellati di Camera e Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli , sarebbe più che quello di parlamentare, quello di «testimonial a difesa degli oceani». Dall’inizio legislatura Andrea Mura, deputato sardo al primo mandato, è stato in aula a Montecitorio solamente per 8 votazioni elettroniche su 220. Il suo tasso di assenteismo, come emerge dai dati di OpenParlamento, è da record: il 96,36%. Ora il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio vuole che si dimetta: «Sono dichiarazioni inaccettabili: noi parlamentari siamo dei privilegiati e dovremmo stare chiusi in Parlamento a lavorare. Queste sue considerazioni spero siano false ma comunque dovrebbero indurlo a dimettersi».
C’è il dovere di partecipare alle sedute
Mura ha dichiarato che «l’attività politica non si svolge solo in Parlamento, ma anche su una barca». Peccato che in base
all’articolo 48 del regolamento della Camera dei deputati e all’articolo 1 comma 2 di quello del Senato, deputati e senatori
abbiano il dovere di partecipare alle sedute dell'aula. Per non parlare del fatto che comunque incassano mensilmente una
somma non indifferente per il ruolo di parlamentari.
Altri onorevoli fanno peggio di lui
Ma non è il solo onorevole a non presentarsi sugli scranni di Camera e Senato. Peggio di lui in questa legislatura fanno altri
onorevoli. E, ironia della sorte, soprattutto nelle file di Forza Italia, lo stesso partito che tramite Ugo Capellacci ha
denunciato le assenze di Andrea Mura.
I record di Camera e Senato
Il record di assenteismo spetta alla Camera a Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia con il 99,55% delle assenze (219 su 220 votazioni elettroniche) e a Palazzo Madama al senatore
Paolo Romani di Forza Italia con il 99,50% delle assenze (200 su 201 votazioni elettroniche). Sono esclusi dalla lista i parlamentari assenti
per gravi motivi di salute che le fredde classifiche non svelano.
L’ex ministra presente solo una volta in aula
In testa a Montecitorio c’è l’ex ministra per il Turismo Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, che ha fondato lo scorso autunno un movimento animalista ed è diventata mamma del terzo figlio,
Leonardo, alle soglie dei 50 anni. In Parlamento è stata presente a una sola votazione elettronica su 220: la fiducia al governo
Conte sulla quale ha espresso voto contrario.
Michela Vittoria Brambilla risulta prima firmataria di 40 disegni di legge legati soprattutto alla tutela degli animali e
all’educazione alimentare, ma anche alla legittima difesa e alla videosorveglianza in asili, centri per disabili e macelli.
Fra le curiosità ha chiesto il riconoscimento dei conigli come animali di affezione, vietandone vendita, consumo delle carni
e utilizzazione delle loro pelli e pellicce a fini commerciali.
Assente giustificato Penna
Alla Camera ha le stesse assenze dell’ex ministra anche Leonardo Salvatore Penna (detto Aldo), nato a Calatafini-Segesta, classe 1956, impiegato con una laurea in Scienze politiche nel cassetto, eletto nella
circoscrizione Sicilia 1 nelle file del M5S. Anche lui presente solo per la votazione della fiducia al governo Conte e assente
nelle altre 219 votazioni elettroniche. Un assente giustificato, però, in quanto il deputato nel corso della campagna elettorale
è stato fermato da un grave malore al termine di un comizio a Capaci. Nonostante questo ha sgominato tutti gli avversari,
ottenendo un clamoroso successo. Ora è in convalescenza. Non ha presentato disegni di legge come primo firmatario, ma come
cofirmatario ne ha firmato uno: l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle
altre associazioni criminali, anche straniere.
Al Senato assenti Romani, Caliendo e Ghedini
A Palazzo Madama, senatori a vita a parte, guida la classifica delle assenze il senatore Paolo Romani di Forza Italia con il 99,50% delle assenze (200 su 201 votazioni elettroniche). In aula solo una volta per dare il suo voto
elettronico favorevole al decreto Alitalia. Seguono a palazzo Madama altri due azzurri. Argento per Giacomo Caliendo (Fi), vicepresidente della commissione speciale sugli atti urgenti del Governo. Assente nel 93,03% delle votazioni elettroniche
(su 201 votazioni assente in 187 e in missione in 14). È primo firmatario di 5 disegni di legge in materia di giustizia, dalla
legittima difesa al funzionamento delle camere arbitrali dell’avvocatura, fino agli incentivi al personale degli uffici giudiziari.
Assente nel 92,04% delle votazioni elettroniche anche il senatore Niccolò Ghedini (presente a 16 votazioni elettroniche su 201). Era in aula, però, per esprimere il suo voto contrario al Governo Conte. Tutti
e due non hanno presentato ddl, ma sono cofirmatari con Anna Maria Bernini del ddl che detta disposizioni sul lavoro accessorio.
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