Il ministro dell’Economia Tria ha proposto al Consiglio dei ministri Fabrizio Salini per il ruolo di amministratore delegato della Rai e Marcello Foa per la carica di consigliere di amministrazione. È quanto si legge in una nota del Tesoro. Foa, ha poi annunciato il vicepremier Luigi Di Maio al termine della riunione del governo, sarà presidente dell’azienda. «Oggi a diamo il via libera a una rivoluzione culturale in Rai», ha sottolineato Di Maio. Che ha poi aggiunto: «Ci liberiamo dei raccomandati e dei parassiti». Sulla Rai si conclude così un braccio di ferro a oltranza tra le forze politiche della maggioranza. Mentre il premier Conte ha garantito ora «il rilancio della principale industria culturale del Paese», Foa in una dichiarazione ha assunto l’impegno alla riforma della Rai «nel segno della meritocrazia».
Completato il Cda
Con le nomine del presidente Foa e dell’amministratore delegato Salini formalizzate oggi dal Governo e dal ministero dell’Economia
si completa dunque il Consiglio di amministrazione della Rai. La squadra comprende anche i consiglieri Igor De Biasio (Lega), Rita Borioni (Pd), Beatrice Coletti (indicata dal M5S dopo il voto odei militanti sulla piattaforma Rosseau) e Gianpaolo Rossi (Forza Italia), tutti eletti dal Parlamento. Fa parte del Consiglio di amministrazione anche Riccardo Laganà, tecnico di produzione interno all’azienda espresso dai dipendenti Rai secondo quanto previsto dalla riforma della governance
voluta dal Governo Renzi.
L’ironia dell’ex premier Gentiloni
L’annuncio che sblocca le caselle dei vertici di viale Mazzini scatena l’immediata reazione dell’opposizone. Sugli scudi in
particolare il Pd, con l’ex premier Paolo Gentiloni che ironizza su twitter sulla scelta di Foa -considerato un fedelissimo
del vicepremier Matteo Salvini - per la presidenza della tv pubblica: «Un sovranista indicato per la presidenza Rai. Usciremo
dall'Eurovisione?».
Marcucci (Pd): «Foa inadeguato a presidenza, voteremo contro»
Duro invece l’attacco di un altro dem, il presidente dei senatori Pd Andrea
Marcucci, che preannuncia il voto contrario in Vigilanza alla nomina di Foa a presidente della Rai: «Si è toccato il fondo
del poltronismo e della spartizione». Il deputato Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, protesta
per le mancate “nomine di garanzia”. Salvini e Di Maio, spiega indignato su Fb, «vanno contro la legge e militarizzano la
Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il Pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti
i mezzi disponibili per difendere l'indipendenza dell'informazione».
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