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Di Maio insiste: «Subito reddito di cittadinanza e Flat Tax»

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Di Maio insiste: «Subito reddito di cittadinanza e Flat Tax»

  • – di Redazione online

«Bisogna fare subito il reddito di cittadinanza e la Flat Tax». Insieme alla riforma della legge Fornero esigenze imprescindibili, «emergenze sociali» ribadisce il vicepremier Luigio Di Maio in un’intervista al Corriere delle Sera. Priorità, aldilà dei vincoli di bilancio che, sottolinea « ancora non conosciamo». Sul “decreto dignità” conferma che al momento non è sua intenzione chiedere la fiducia e alle durissime critiche dal provvedimento arrivate dal mondo delle imprese risponde: «bisogna aspettare il testo finale prima di giudicare». Di Maio, dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha parlato anche di e nomine e grandi opere.

La Tav va ridiscussa con i francesi

Tav e Tap sono «opere non in correlazione» chiarisce Luigi Di Maio : «la Tav è nel contratto di governo e c'è scritto che va ridiscussa e il ministro Toninelli a breve incontrerà il suo omologo francese proprio per ripensare un progetto ideato 30 anni fa e non ci sono penali in caso di revisione.

Mentre sul Tap - continua Di Maio - bisogna ascoltare le comunità». Il vicepremier aggiunge inoltre che sul gasdotto in Puglia « bisogna parlare con il sindaco di Melendugno e con i
cittadini».

Nodo nomine
Il leader del M5S ribatte poi alle polemiche sulle nomine: «diciamo no ai raccomandati nella Rai e nella pubblica amministrazione e largo alla meritocrazia. Quanto a Palermo di Cdp si è meritato la nomina per quanto ha fatto in Cdp, per le sue capacità. Ma come si fa a dire che sono persone mie o di Salvini?».

Sulle proposte fiscali, flat tax e reddito di cittadinanza, «ancora li dobbiamo conoscere i vincoli di bilancio. Ma deve essere chiaro che reddito di cittadinanza e flat tax insieme all' abolizione della legge Fornero sono emergenze sociali. Si
devono realizzare», «prima possibile, anzi, subito. Sul “decreto dignità” conferma che al momento non è sua intenzione chiedere la fiducia: «Abbiamo favorito il dibattito in Commissione e se lo spirito rimarrà questo, quello di un
dibattito franco senza ostruzionismo tra visioni opposte, non
vedo perché mettere la fiducia. Certo, se poi spuntano 2000 emendamenti voluti dalle lobby del gioco d'azzardo, cambia tutto. Ma non credo».

Il vice premier e ministro del Lavoro risponde poi alle forti critiche degli imprenditori: «Le imprese sono spaventate da una campagna di fake news. A loro voglio dire di aspettare il testo finale prima di giudicare».

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