Il giorno dopo la presa di posizione dei presidi sui vaccini, che attraverso l’Anp (Associazione nazionale presidi>) hanno avvertito che a settembre, alla riapertura delle scuole, i genitori dei bambini che andranno ai nidi e alle materne dovranno presentare il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato dalla Asl, altrimenti i piccoli non potranno frequentare, è arrivata la replica, a distanza, del ministro della Salute. L’autocertificazione, insiste oggi Grillo, vale anche per il 2018. È un atto deciso dal governo Gentiloni, ha spiegato, che proseguirà. La presa di posizione dei presidi, osserva, è «una polemica surreale». Il ministro ha annunciato il deposito di una proposta di legge della maggioranza, che si basa sull’idea di un obbligo flessibile a seconda dei territori. Dopo i presidi, tuttavia, anche i pediatri dei Collegi dei professori universitari si schierano contro la decisione di Grillo di consentire l’autocertificazione per la vaccinazione dei bambini.
Grillo: non capisco la presa di posizione dei presidi
«Lo strumento dell’autocertificazione - ha detto Grillo, intervenuta davanti alle telecamere di La7 - è stato usato per tutto
il 2017, non capisco questa presa di posizione di ieri. Lo useremo anche per il 2018 perché Lorenzin (il ministro durante
il governo Gentiloni, ndr) non ha istituito l’Anagrafe vaccinale nazionale e non volevamo caricare il cittadino di un onere
ulteriore costringendolo a fornire tutta la documentazione».
Bussetti: considerare preoccupazioni presidi
«È opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, che costituiscono snodo fondamentale per il sistema di
istruzione e formazione.
Certamente la dirigenza scolastica non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria» ha scritto invece il titolare
del Miur Marco Bussetti su Fb, spiegando che «la questione vaccinale è tema di salute pubblica» e assicurando che «il Miur,
nell'ambito delle proprie competenze, garantisce la massima collaborazione al Ministero della Salute per l'attuazione delle
politiche sanitarie previste».
«Non esiste una circolare Grillo»
«Non è possibile - hanno sottolineato ieri l’Anp - far prevalere la nuova circolare Grillo e resta in vigore la Legge Lorenzin
poichè il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all'Istruzione». «Ricordiamo che le false certificazioni sono
un reato perseguibile», ha replicato oggi il ministro. «Trovo davvero surreale tutta questa polemica. Io non c’entro nulla,
non esiste una circolare Grillo». C’è - ha proseguito - una circolare condivisa Ministero della Salute - Miur antecedente
di un mese a questo emendamento sui vaccini approvato in Senato durante l’esame del dl Milleproroghe. E, ripeto, l’autocertificazione
è un atto deciso dal precedente governo e che proseguirà».
«L’idea di un obbligo flessibile a seconda dei territori è la più sensata»
Grillo ha ricordato che «abbiamo depositato ieri la proposta di legge della maggioranza in cui spingeremo per il metodo della
raccomandazione che é quello che noi prediligiamo da un punto di vista politico, nel quale prevederemo delle misure flessibili
di obbligo sui territori, e quindi anche nelle regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o
emergenze epidemiche. Sebbene mi prendano in giro su questo punto, l’idea di un obbligo flessibile a seconda dei territori
è l’idea più sensata».
Professori pediatria: autocertificazione non utilizzabile in sanità
Secondo il Collegio dei professori universitari di pediatria, la circolare Grillo-Bussetti, che prevede l’autocertificazione
per i vaccini, «non solo confligge con la vigente normativa sulla certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, ma contrasta
con il DPR 445/2000 che recita “I certificati medici, sanitari ... non possono essere sostituiti da altro documento».
Le critiche alla circolare Grillo-Bussetti
Nella conferenza stampa di ieri anche il presidente del Consiglio è intervenuto sulla questioni vaccini. Ha affermato di aver
vaccinato il proprio figlio e che questa è «la linea di governo». «Mio figlio l’ho fatto vaccinare, l’ho accompagnato io personalmente.
E questa è la linea del governo», ha affermato, annunciando che «non verrà fuori al momento alcuna specifica circolare: il
governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all’istruzione differenziando
tra scuola dell’obbligo e scuola non dell’obbligo».
Conte: «L’autocertificazione non annulla l’obbligo»
Facendo riferimento quindi all’autocertificazione prevista dalla circolare Grillo-Bussetti, Conte ha precisato che «l’autocertificazione
non annulla l'obbligo, ma è solo un’agevolazione burocratica». Intanto, una denuncia contro ignoti per omissione d’atti d’ufficio,
istigazione alla disobbedienza e tentata epidemia è stata presentata da una coppia di genitori la cui figlia, vaccinata ma
con un deficit immunitario, era stata costretta a restare a casa dalla materna per non subire il contagio di una malattia
infettiva contratta da due compagni di classe non vaccinati. Un caso che potrebbe rappresentare un importante precedente:
i bambini immunodepressi in Italia, ricordano i presidi, sono circa diecimila.
Ma l’annuncio dei presidi di fatto «cancella» quanto previsto dalla circolare dello scorso luglio dei ministri Grillo e Bussetti, in base alla quale per la frequenza del prossimo anno scolastico sarebbe bastato presentare l’autocertificazione delle vaccinazioni obbligatorie.
La novità del Milleproroghe
Un quadro sempre più confuso per le famiglie, hanno denunciato i presidi, anche considerando l’emendamento al decreto Milleproroghe,
che fa slittare di un anno l’obbligo dei vaccini dando la possibilità a tutti i bambini di frequentare le scuole, ma che sarà
discusso definitivamente solo a settembre a lezioni già iniziate. Ma alla scuole «servono norme chiare», da qui la presa di
posizione dei presidi: «Non vogliamo alzare muri e cercheremo di evitare di arrivare a questo punto - ahanno affermato -.
Diciamo solo che, fin quando non è il certificato della Asl, la frequenza non è possibile ma l’iscrizione rimane. La frequenza
può avvenire dopo la consegna della documentazione a scuola».
No dei presidi alle classi differenziali
L’Anp ha anche ribadito una forte opposizione alla prospettata possibilità di classi «differenziali», composte dai soli bambini
vaccinati in cui inserire i bambini immunodepressi.
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