Il crollo del viadotto sul Polcevera spezza in due la grande viabilità italiana: è qui che passa il traffico diretto verso Riviera ligure di Ponente e Francia
e proveniente da buona parte d'Italia. Solo Milano e Torino hanno collegamenti diversi, che a questo punto diventeranno le
uniche alternative transitabili e già normalmente sono congestionate. Il Polcevera è fondamentale anche per la viabilità locale.
Fin quando saranno attivi i soccorsi, le autorità invitano a non usare le autostrade per gli spostamenti locali. Anche perché
sulle autostrade ci sono già il traffico delle vacanze e quello pesante, che stanno creando code a causa dell'interruzione
dell’A10 nel suo primo tratto, quello tra lo svincolo di innesto con la A7 e l’uscita di Genova Aeroporto.
La chiusura verosimilmente resterà fino alla ricostruzione del viadotto, che Autostrade per l’Italia ha annunciato di stare
già studiando per rimediare al più presto possibile. Ma ovviamente occorrerà progettare l’intervento e attendere il dissequestro
dell’area da parte della magistratura, che non dovrebbe essere rapido data l’entità delle indagini necessarie. Potrebbe arrivare
prima il completamento della “bretellina” in costruzione, che unirà il casello di Genova Aeroporto alla nuova strada aperta
tre anni fa sui terreni ex Ilva-Italsider di Cornigliano, che corre parallela al mare fino alla zona del Porto.
Il viadotto segna l'inizio dell'autostrada A10, che dalla zona di Genova Sampierdarena va verso ovest lambendo la periferia
occidentale della città, il porto di Voltri e l'aeroporto per poi andare verso il Savonese e la Francia, seguendo la costa. Il primo pezzo della A10 è stretto e tortuoso, passa in mezzo alle case e ha limiti dì velocità bassi. Per chi viene da
Ovest è fondamentale per raggiungere il porto “centrale” di Genova, da dove partono soprattutto traghetti e navi da crociera.
Quella zona può essere evitata solo utilizzando le autostrade A26 che si stacca dalla A10 a Voltri (va verso Alessandria e
il Lago Maggiore) e la A6 a Savona (va verso Torino). Entrambe le autostrade poi intersecano la A21 Torino-Piacenza-Brescia,
che dà accesso al resto dell'Italia del Nord collegandosi con le altre principali autostrade della zona.
Questi sono gli unici modi per bypassare il nodo di Genova. Non è pensabile arrivare a Genova e imboccare la A10 dopo aver percorso la viabilità ordinaria, che è assolutamente inadeguata,
tanto che da decenni si parla di realizzare la Gronda di Genova, una sorta di tangenziale da scavare nelle montagne dell'entroterra.
La Ue nel 2017 ha autorizzato una proroga della concessione ad Autostrade per l'Italia, in cambio di una diluizione degli
aumenti tariffari che finanzieranno l'investimento.
Per ora entrare nella viabilità cittadina è indispensabile solo per chi proviene da ovest diretto al porto “centrale” di Genova. Salvo intraprendere un lungo giro autostradale fra la A26 a Voltri e la diramazione Predosa-Bettole che nell'Alessandrino porta sull'A7, che conduce al porto.
Peraltro, a livello di viabilità locale sono chiuse le strade che dal centro urbano salgono il corso del Polcevera. L'alta Val Polcevera non ha quindi collegamenti diretti con il centro della città.
Nessun problema invece per i collegamenti diretti Genova-Milano e per quelli tra il Levante ligure e la stessa Milano: c'è la A7, stretta e tortuosa ma aperta al traffico. La A7 è collegata direttamente con la A12 che proviene da La Spezia, senza passare per la zona del Polcevera
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