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Dossier | N. 63 articoliGenova, tutto sul crollo del ponte Morandi

«Rinforzare il Morandi». Tre mesi fa un bando da 20 milioni di Autostrade

Autostrade per l’Italia, controllata di Atlantia e società che ha in concessione il tratto della A10 da Savona a Genova, aveva indetto nei mesi scorsi un bando di gara per «interventi di retrofitting strutturale del viadotto Polcevera (noto anche come ponte Morandi, ndr)», che oggi ha subìto un disastroso crollo. Secondo quanto ricostruito dall'agenzia Radiocor, il bando è datato 28 aprile 2018 e prevedeva una procedura ristretta con l'11 giugno scorso come termine ultimo per la presentazione delle offerte. Si trattava di una procedura di pre-qualifica, a valle della quale Autostrade per l'Italia aveva invitato nelle scorse settimane varie aziende a partecipare alla gara vera e propria, che si sarebbe conclusa a fine settembre.

Un appalto da 20 milioni per rinforzare il ponte
L’importo in appalto era pari a 20,15 milioni di euro circa, di cui 14,7 milioni «per lavori parte a corpo e parte a misura» e 5,4 milioni «per oneri di sicurezza non soggetti al ribasso» con termine di esecuzione a 784 giorni dall’aggiudicazione dell’appalto. Nel dettaglio, gli interventi di adeguamento del viadotto, definito «un’opera strategica» prevedevano «il rinforzo degli stralli di pila numero 9 e 10 poiché quelli di pila 11 sono stati oggetto di rinforzo già negli anni 90», si legge nel bando. Le pile, tecnicamente parlando, sono le strutture portanti verticali che sorreggono le arcate di un ponte. L’intervento doveva consistere nella «disposizione di nuovi cavi esterni che vanno dal traversone dell’impalcato fino alla sommità delle antenne» del ponte.

L'intervento riguardava anche la «pila 9», crollata oggi
Le tre campate principali del ponte necessarie per superare il torrente Polcevera, il parco ferroviario e alcune importanti arterie viarie cittadine - si spiega ancora nel bando – sono state realizzate con il sistema bilanciato, il cui impalcato è sostenuto da tiranti di cemento armato precompresso, denominati appunto stralli, che partono dalla sommità delle antenne. L’intervento di adeguamento strutturale (retrofitting) interessava proprio la zona a sistema bilanciato e in particolare gli stralli 9 e 10. Il crollo di oggi ha coinvolto anche la pila numero 9. Sul viadotto Polcevera, ha precisato Autostrade per l’Italia in una nota «erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione».

I lavori sono stati svolti prevalentemente di notte e con varie difficoltà dovute all’impossibilità di bloccare completamente il traffico per ore. Infatti, si è andati avanti con chiusure al traffico dalle 23 alle 6, ma sembra che a volte sia stato necessario riaprire prima, per consentire il passaggio, per esempio, di trasporti eccezionali (sotto scorta tecnica). Un indice di quanto la rete viaria italiana sia sotto pressione, che ricorda anche l’effettuazione dei lavori sul cavalcavia sulla A14 crollato a Camerano (Ancona), eseguiti a traffico aperto come da prassi. Non è assolutamente detto che i lavori c’entrino con i crolli, ma questo è di sicuro uno spunto di riflessione.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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