Italia

Ilva, Di Maio: nella gara pochissimo di regolare, condizioni per…

  • Abbonati
  • Accedi
dopo il parere dell’avvocatura

Ilva, Di Maio: nella gara pochissimo di regolare, condizioni per delitto perfetto. Calenda: «Allora annullala»

«Sono qui per raccontarvi perchè, sull'Ilva, sia stato commesso un delitto perfetto» e «di come ci sia pochissimo di regolare in questa gara ma che ci sono condizioni che vanno a favorire il delitto iniziale». Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in conferenza stampa sulla questione dell’Ilva dopo il parere dell'Avvocatura dello Stato sulla gara che ha assegnato il polo siderurgico di Taranto ad Arcelor Mittal.

«La gara è illegittima, ma non si può annullare», ha detto Di Maio, spiegando che «Mittal è sempre stata in buona fede. Il delitto perfetto lo ha fatto lo Stato creando una procedura piena di vizi e illegittimità». Il vicepremier ha quindi dichiarato che non ci saranno proroghe all'amministrazione straordinaria dell’Ilva che scade il 15 settembre.

Pronta la replica dell’ex ministro Carlo Calenda su Twitter: «Caro Di Maio, il delitto (im)perfetto è il tuo verso la nostra intelligenza. Se la gara è viziata annullala». «”Potremmo se ci fosse qualcuno interessato” e le altre fesserie del genere che ci stai propinando da mesi, dimostrano solo confusione e dilettantismo», scrive ancora Calenda.

Possibile revoca gara se ci sono aziende disponibili
Di Maio ha aperto infatti la porta ad un possibile annullamento della gara sull’Ilva, ma precisando che l'illegittimità dell'atto non basta ed ora si deve lavorare ad accertare la tutela del pubblico interesse. «Se il tema fosse solo l'illegittimità dell'atto io sarei venuto qui con la revoca» replica il ministro a chi gli chiede se non si stia prendendo tempo. E spiega come l’Avvocatura abbia evidenziato anche possibili lesioni del principio di concorrenza: lo spostamento del termine al 2023 per l'ultimazione degli interventi ambientali avrebbe dovuto suggerire una proroga del termine per la presentazione di ulteriori offerte.

«L'Avvocatura nel parere ci dice che se oggi, dopo 2 anni e 8 mesi, esistessero aziende che volessero partecipare alla gara - spiega Di Maio noi potremmo revocare questa procedura per motivi di opportunità. Oggi non abbiamo aziende che vogliono partecipare ma se esistesse anche solo un'azienda ci sarebbe motivo per revocare la gara». E «se si fosse concesso a più aziende di partecipare alla gara e fare rilanci non staremmo qui a parlare di esuberi», aggiunge, sottolineando che «dal parere dell’Avvocatura si dimostra che c’erano tutti i presupposti normativi per permettere i rilanci, non si ledeva la par condicio».

Non ci sono termini per proroga
Di Maio ha chiarito che ora servono 15 giorni di tempo per la verifica della procedura ambientale. A chi gli chiedeva, invece, perchè non siano stati sostituiti i commissari di Ilva, il ministro ha risposto: «Noi abbiamo scadenze molto strette: ora è al 15 settembre ma prima era a giugno, ad un mese dal nostro insediamento. Il motivo per cui la struttura commissariale è rimasta, maabbiamo lavorato bene con loro, sono i tempi stretti. È una valutazione anche pratica».

Mittal ha contratto che può far valere ovunque
Di Maio sottolinea che «Mittal ha un contratto firmato dal precedente Governo che può far valere ovunque, è pessimo aver dato un contratto ad una società dicendole di sedersi al tavolo con i sindacati a trattare. Tra l'altro l'accordo con i sindacati non è vincolante per l'azienda».

© Riproduzione riservata