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Nave Diciotti, le tappe della vicenda

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l’emergenza migranti

Nave Diciotti, le tappe della vicenda

L’APPRODO: l’arrivo a Catania e il divieto di sbarco

Il 20 agosto la nave Diciotti, pattugliatore della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 migranti tratti in salvo il 16 agosto al largo di Lampedusa, arriva nel porto di Catania. Nessuno ha il permesso di scendere: Malta si è rifiutata di accoglierli e l’Italia di farli sbarcare in mancanza di un accordo dell’Unione europea sulla ripartizione dei profughi.

LE INDAGINI: le tre inchieste dei Pm siciliani

I Pm di Agrigento (in foto il pm Luigi Patronaggio) hanno indagato il ministro Matteo Salvini e un capo di gabinetto del Viminale per sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale.

Fascicoli sulla vicenda sono stati aperti anche dalla Dda di Palermo (traffico di migranti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) e dai Pm di Catania

LA TRATTATIVA: lo strappo con l’Ue e la riunione fallita

Mentre il governo italiano permette lo sbarco di 29 minori presenti sulla Diciotti, si consuma lo strappo con la Ue: la riunione di venerdì degli sherpa di dodici Paesi, convocati per trovare soluzioni a lungo termine sui migranti, finisce con una fumata nera. «Ne trarremo le conseguenze», attacca il premier Giuseppe Conte

LE ECCEZIONI: emergenza sanitaria a bordo

Prima della soluzione finale, ieri erano stati autorizzati a scendere 17 migranti della Diciotti (ma solo 13 avevano lasciato la nave) per cui gli ispettori sanitari avevano disposto lo sbarco per motivi di salute. Quattro donne, invece, si erano rifiutate di sbarcare senza i loro familiari e hanno preferito restare a bordo.

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