Dopo un tira e molla con l'Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone che dura da febbraio (ma che ha avuto con il crollo del Ponte di Genova e con il forcing pro-trasparenza del ministro Toninelli il suo apice) sono stati resi noti oggi gli allegati alla convenzione fra Stato e Autostrade per l'Italia. In particolare, il famoso allegato E che contiene il Piano economico e finanziario aggiornato al 2013, oggetto del confronto triangolare Mit-Aspi-Anac sulla trasparenza degli atti.
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Si tratta di alcune centinaia di pagine, ma alcuni dati di sintesi sono subito disponibili. I programmi di investimenti, per esempio: nell’arco di periodo della concessione rinnovata 2013-2038 gli investimenti previsti ammontano a 10.340,9 milioni mentre per le manutenzioni ordinarie sono previsti 7.531,5 milioni di lavori. Gli apporti di capitale previsti nel periodo sono pari a zero, mentre i contributi in conto capitale ammontano a 131 milioni.
Il dato più atteso è però il Wacc (Weighted Average Cost of Capital), il costo medio ponderato del capitale, che viene tradotto in “congrua remunerazione” per il capitale e che è fissato al 10,21 per cento.
Vale forse solo la pena di ricordare che questo piano è aggiornato al 2013 dopo l'ultimo rinnovo della convenzione ma che c'è congelata un'altra possibile modifica che attiene al piano investimenti approvato dall'Unione europea con decisione 2435 del 18 aprile scorso: è proprio il piano che avrebbe dovuto finanziare la Gronda di Genova dopo le modifiche progettuali e la lievitazione dei costi e che comunque l'attuale governo non ha nessuna intenzione di approvare tramite atto aggiuntivo.
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