«Sui redditi della famiglia di Di Maio trasparenza a metà: come può un'impresa edile che, a detta dello stesso Di Maio, ha una “tradizione trentennale”, dare ai soci e amministratori redditi molto bassi o addirittura inesistenti? Farebbe bene a chiarire». L'ex segretario del Pd Matteo Renzi retwitta un post del deputato Dem Michele Anzaldi che a sua volta commenta le dichiarazioni dei redditi del leader M5S e della sua famiglia. I dati sono stati pubblicati sul sito di palazzo Chigi, nel capitolo amministrazione trasparente.
ll vicepremier Luigi Di Maio (con un reddito di 98.471 euro) ha messo online anche quelli della sua famiglia. Secondo i documenti pubblicati online sul sito della presidenza del Consiglio, il papà del leader del M5S risulta avere un imponibile di soli 88 euro, anche se appare come comproprietario di vari fabbricati e terreni, staccato così non solo dalla moglie che si attesta intorno ai 52mila euro, ma anche dalla sorella il cui reddito totale ammonta a oltre 11mila euro. Mentre il fratello risulta a zero.
«La società dei Di Maio Ardima Srl, attiva nell'edilizia, è di proprietà al 50% di Luigi, che ha più volte dichiarato di non ricoprire alcun ruolo nell'azienda, e al 50% dalla sorella Rosalba - aggiunge Anzaldi nel suo post ritwittato dall’ex segretario Pd - che invece come architetto “è la persona che ogni giorno si occupa dell'azienda” (parole dello stesso leader M5s in un post su facebook del 2 febbraio 2015). La sorella Rosalba denuncia redditi per 11.530 euro: una cifra decisamente ridotta per chi è amministratrice di fatto di un'impresa edile. Dico amministratrice di fatto, come ha detto il fratello Luigi, perché secondo notizie di stampa amministratore unico dell'azienda, quindi responsabile di fronte alla legge, è il terzo fratello Di Maio, il giovane Giuseppe, che però dichiara addirittura zero euro di reddito. Singolare per un amministratore di azienda».
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– Michele Anzaldi(Michele_Anzaldi)
Secondo le dichiarazioni dei redditi pubblicate (che riguardano i guadagni precedenti agli incarichi nell'Esecutivo), il ministro più ricco del governo Conte è la titolare della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno (avvocato), con un reddito complessivo di quasi 4 milioni (3.834. 594 euro) e un imponibile che tocca quota 3.566.594 euro (dichiarazione 2017), ai quali si aggiungono numerose proprietà, mentre il più “povero” è il titolare dei Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro, che ha un imponibile pari a 93.437 euro. Secondo classificato è il premier Giuseppe Conte che, secondo la dichiarazione 2018 relativa al periodo di imposta 2017, ha un reddito complessivo di 380.233 euro (con un imponibile pari a 370.314 mila euro).
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