Il messaggio è imperativo: «Chiediamo al governo di varare subito il decreto per ricostruire il ponte per consentirci di metterci subito al lavoro non appena arriva il dissequestro della Procura». A inviarlo è il governatore della Liguria ospite del forum Ambrosetti a Cernobbio. Un provvedimento che per il governatore deve limitarsi a prevedere la deroga al Codice degli appalti per consentire immediatamente a Fincantieri e all'archistar Renzo Piano di approntare la fase operativa nella quale «ovviamente» saranno coinvolte «altre eccellenze italiane». Ma la strategia del Governo non va nella stessa direzione. Pur confermando «a breve» l'iniziativa del governo, il vicepremier e leader del M5S, Luigi Di Maio conferma la volontà di escludere Autostrade dalla partita.
Di Maio e la «brutta sorpresa» in arrivo per Aspi
«Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare», ha detto Di Maio parlando con i giornalisti alla Fiera del Levante di Bari. «Autostrade avrà nei prossimi giorni un'altra brutta sorpresa. Per quanto ci riguarda - ha aggiunto- il ponte Morandi lo
deve ricostruire un'azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà». La differenza dunque è nel
ruolo di Autostrade e nella revoca della concessione che prevede che spetti al concessionario il ripristino dell'opera.
Messaggio a Salvini: «Non è il momento delle parole ma dei fatti»
Ma per Toti passare per la revoca della concessione rischia di allungare pericolosamente i tempi della ricostruzione. «Teniamo
separate le responsabilità dalla ricostruzione: Autostrade, come impone la concessione, ci mette i soldi ma non si oppone
che la ricostruzione del ponte sia affidata a Fincantieri sul progetto di Piano». A chi gli chiede se voglia lanciare un appello
a Salvini, che con la Lega è azionista di maggioranza tanto a Genova che in Liguria, Toti risponde che «non è il momento delle
parole ma dei fatti».
La replica a Toninelli e il riferimento alla Commissione Mit
E al ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli che lo attacca per non aver ancora soddisfatto le richieste delle famiglie
costrette a lasciare le proprie abitazioni replica: «Duecento famiglie sono già state sistemate in alloggi e il completamento
avverrà nei prossimi giorni. Il ministro credo abbia ben altro di cui occuparsi....», conclude con riferimento alle dimissioni dell'ingegner Bruno Santoro, annunciate oggi dal ministero delle Infrastrutture, dalla Commissione ispettiva
del Mit che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Santoro, indagato nell'ambito dell'inchiesta sui fatti del “Morandi”, è il terzo componente che lascia la commissione ispettiva:
prima di lui si sono già dimessi a fine agosto altri due indagati: il professore Antonio Brencich e il presidente Roberto
Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d'Aosta. Sempre il ministro Toninelli, dai microfoni
di Tgcom24, ha annunciato che il governo farà «un decreto legge in cui ci saranno importantissime misure per Genova e per
i genovesi».
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