Italia

Mondo di mezzo, è mafia: ribaltato il verdetto di primo grado

  • Abbonati
  • Accedi
LA SENTENZA

Mondo di mezzo, è mafia: ribaltato il verdetto di primo grado

Mondo di Mezzo è stata un'associazione di tipo mafioso che ha tenuto sotto scacco la Capitale d'Italia. La Corte d'Appello di Roma ribalta la sentenza di primo grado, riconoscendo che l'ex estremista di destra Massimo Carminati aveva costituito e coordinato un'organizzazione mafiosa secondo i criteri stabiliti dall'articolo 416 bis del codice penale.

La Procura di Roma: «Mondo di Mezzo è una mafia»
«La forza intimidatrice» di un'associazione di tipo mafioso non deve essere esclusivamente fondata sulla «violenza» ma anche sulla «contiguità politica ed elettorale» che trova nel «metodo corruttivo» la sua peculiarità. Così nella primavera del 2015 la sesta sezione penale della Corte di Cassazione (presidente Antonio Agrò e relatore Gaetano De Amicis) confermava l'impianto accusatorio della procura di Roma: l'allora ipotizzato clan di Massimo Carminati era una mafia secondo i parametri sanciti dall'articolo 416 bis del codice penale. Una pronuncia cautelare - assieme a quelle del Tribunale del Riesame e del giudice per le indagini preliminari - che potrebbe aver avuto un peso nella decisione del secondo grado.

La coop 29 giugno
Gli atti societari, uniti alle rielaborazioni investigative, hanno fatto piena luce su come una piccola cooperativa, nata nel carcere di Rebibbia 30 anni fa, sia esplosa in una galassia di altre cooperative e società direttamente o indirettamente controllate dalla “29giugno coop.” di Salvatore Buzzi e con socio occulto Massimo Carminati. Un'azienda che passa da piccoli appalti col Comune di Roma nel 1994 alla gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati, con un business milionario ottenuto illecitamente attraverso la presunta intercessione di Luca Odevaine. D'altronde già dal contenuto delle intercettazioni si ha un'idea di come la cooperativa di Buzzi abbia fatto il salto di qualità. L'uomo ne parla il 17 novembre 2013 con Alessandra Garrone, sua compagna. Fanno riferimento al 1994-95, «forse a quei tempi – dice Buzzi – c'avevo più tempo…c'avevo meno c…questo è il problema (…) non c'era Formula Ambiente…non c'era Eriches», «solo “29giugno”», dice la donna, «non c'era niente ribadisce Buzzi – e quindi quali problemi c'avevo? C'avevamo il vento a favore (...) all'Ama stavamo na favola».

GUARDA IL VIDEO / Mafia Capitale, Corte Appello riconosce l'aggravante di mafia

In 5 anni fatturato a +98%
Stando ai documenti, la presunta holding criminale subisce uno sprint tra i 2007 e il 2012: risulta un aumento del 98,29% del fatturato. Questo valore «è stato generato – si legge nelle carte societarie inserite nel fascicolo giudiziario – principalmente dal settore raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani, che da solo ha un'incidenza sul fatturato del 43,50%». Il riferimento è alle commesse con l'Ama, l'azienda municipalizzata di Roma che si occupa di igiene urbana.

© Riproduzione riservata