«Voglio evitare che ci siano Comuni in cui la gente non va a lavorare: domani
(oggi, ndr) passerà, in via definitiva, il mio provvedimento che prevede che
ci siano controlli biometrici nella Pubblica amministrazione». Così il ministro della Pa, Giulia Bongiorno, alla vigilia del
Consiglio dei ministri che oggi ha messo in pista la prima stretta contro l’assenteismo nella Pa del Governo M5S-Lega. Il
ddl, collegato alla legge di bilancio 2019 e già esaminato in via preliminare a metà settembre prevede misure per il contrasto
dell’assenteismo negli uffici pubblici, oltre all’atteso sblocco totale del turn over nella Pubblica amministrazione.
Lo sblocco sarà «al 100% del personale cessato l'anno precedente» nella Pa, con la possibilità di assumere dalle graduatorie a scorrimento ma anche «tramite apposite procedure concorsuali indette in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità del personale e senza la necessità della preventiva autorizzazione, da svolgersi secondo procedure semplificate e più celeri». Le assunzioni in arrivo, spiegava il ministro per la Pa Giulia Bongiorno in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Cdm del 13 settembre, saranno un «numero pari all'80% di quelle previste e poi verranno fatte verifiche puntuali. Questo consentirà di avere nell'immediatezza un ricambio generazionale, ma saranno assunzioni mirate».
“Il ddl si chiama concretezza perché non vuole essere l'ennesima riforma epocale ma vuole permettere alla Pa di cominciare a correre, ed è propedeutico alla trasformazione digitale”
Giulia Bongiorno, ministro per la Pa
Impronte digitali contro i “furbetti del cartellino”
Ma la novità più di peso per gli uffici pubblici è la rilevazione biometrica delle presenze dei dipendenti. I controlli
saranno fatti con l'identificazione facciale, con l'impronta digitale o con l'iride. La verifica dell’identità del lavoratore
con impronte digitali di chi entra in ufficio «non è punitiva, ma tutela i dipendenti che lavorano, quelli che non sono fannulloni»,
garantiva il ministro alla fine dell’estate, preannunciando la nuova crociata contro i “furbetti del cartellino”. Il ddl,
sottolineava ancora, «si chiama concretezza perché non vuole essere l'ennesima riforma epocale ma vuole permettere alla Pa
di cominciare a correre», ed è «propedeutico alla trasformazione digitale». i badge e i fogli presenze lasceranno dunque
il passo alle impronte digitali o al controllo dell'iride anche se il ddl non intende individuare già la specifica tecnologia
da impiegare per la lotta all'assenteismo. Questa sarà individuata in un secondo momento con fonte regolamentare dopo aver
acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali.
GUARDA IL VIDEO - Impronte, iride e telecamere contro i furbetti del cartellino
Procedure semplificate con un occhio al digitale
Il ddl si chiama “concretezza” perchè l’obiettivo - secondo le indicazioni arrivate da Bongiorno - è di assicurare «una
effettiva semplificazione delle procedure dell'amministrazione nell'epoca della trasformazione digitale, da anni se ne parla
ma resta sempre sulla carta, la ragione è ascrivibile al fatto ad esempio che si crea la carta d'identità digitale ma poi
ci vogliono mesi e mesi per prendere un appuntamento con l'amministrazione. Ci sono anche amministrazioni che spesso disapplicano
alcune norme, come l'autocertificazione». «L'idea - concludeva il ministro - è di lavorare su queste procedure concrete per
abbreviare i tempi e rendere più efficienti le amministrazioni ed effettiva la trasformazione digitale».
Un “Piano nazionale delle azioni concrete”
Nel dettaglio il disegno di legge si compone di 6 articoli. L'articolo 1 prevede l'istituzione del Nucleo della concretezza
che, in collaborazione con l'Ispettorato della funzione pubblica, svolge sopralluoghi e visite presso le singole amministrazioni,
proponendo eventuali misure correttive «con indicazione dei tempi per la realizzazione delle azioni correttive». Un “Piano
triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni” elencherà le azioni per la corretta applicazione
delle disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento delle Pubbliche amministrazioni e le azioni dirette ad implementare
la loro efficienza, con indicazione dei tempi per la loro realizzazione.
Le altre misure del Ddl
L'articolo 2 detta misure per contrastare l'assenteismo dei dipendenti pubblici, prevedendo l'utilizzo generalizzato di sistemi
di identificazione biometrica e di videosorveglianza per rilevare presenze e il rispetto dell'orario di lavoro. L'articolo
3 recepisce invece un'osservazione della Corte dei conti sulle stabilizzazioni effettuate nella precedente legislatura prevedendo,
mediante una norma di interpretazione autentica, l'adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del
personale in proporzione al numero delle nuove assunzioni. L'articolo 4 detta le già ricordate misure per garantire assunzioni
mirate e accelerare il ricambio generazionale nella Pa. L'articolo 5 contiene una disposizione finalizzata a prevedere la sostituzione dei buoni pasto erogati in base delle convenzioni stipulate
da Consip. L'articolo 6 prevede infine che le disposizioni della legge costituiscano principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117
della Costituzione e siano applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano.
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