Italia

Dossier Decreto Genova, Autostrade avrà 30 giorni per pagare il nuovo ponte

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 63 articoliGenova, tutto sul crollo del ponte Morandi

Decreto Genova, Autostrade avrà 30 giorni per pagare il nuovo ponte

Autostrade dovrà mettere a disposizione i soldi per ricostruire il ponte Morandi di Genova entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario. Per il sostegno alle imprese danneggiate dal crollo, viene inoltre istituita la Zona franca urbana, con conseguente esenzione da imposte e contributi e la previsione di risarcimenti del 100 per cento a imprese, professionisti, artigiani e commercianti che hanno subito un decremento del fatturato. Sono alcuni dei contenuti di una bozza del “decreto Genova” (anticipata giovedì 20 settembre dal Sole 24 Ore) pronto per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale attesa per venerdì 21 settembre, o al massimo sabato 22. A seguire, scatteranno i 10 giorni previsti dal provvedimento per la scelta del commissario straordinario che verrà individuato dal Governo d'intesa con gli enti locali. Le ultime ore prima del “si stampi” sono dedicate alla bollinatura degli articoli (49), mentre non si è escluso un ulteriore passaggio in Consiglio dei ministri. Conte cauto su nome del commissario e tempi.

Le spese per la ricostruzione
Nella bozza di decreto si legge che «il concessionario, tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell'infrastruttura (...), entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario pone a sua disposizione le somme necessarie al predetto ripristino e alle altre attività connesse, nell'importo provvisoriamente determinato dal Commissario medesimo». E poi: «In caso di omesso versamento nel termine il Commissario straordinario può individuare, omessa ogni formalità non essenziale alla valutazione delle manifestazioni di disponibilità comunque pervenute, un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere, a fronte della cessione pro solvendo della pertinente quota dei crediti dello Stato nei confronti del concessionario, potendo remunerare tale anticipazione a un tasso annuo non superiore a quello di riferimento della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali».

Aiuti a imprese e professionisti
La bozza del decreto Genova prevede l'istituzione della zona franca urbana per il sostegno alle imprese danneggiate dal crollo del ponte, il cui perimetro sarà definito dal commissario, sentiti Regione e Comune. Le imprese inserite in questa area che avranno un calo di fatturato almeno del 25% dal 14 agosto al 30 settembre 2018 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente possono richiedere al Comune esenzioni delle imposte sui redditi, dall'imposta regionale sulle attività produttive e dalle imposte municipali per gli immobili. Ma anche l'esonero dai contributi previdenziali e assistenziali (esclusi i premi per le assicurazioni infortunistiche obbligatorie). Risarcimenti sono previsti inoltre alle imprese, ai professionisti agli artigiani e ai commercianti pari al 100% del decremento del fatturato rispetto all'anno precedente nel periodo 14 agosto-30 settembre 2018 fino a un massimo di 200 mila euro.

Aiuti al trasporto pubblico locale
La bozza del 'decreto Genova' prevede inoltre aiuti per il trasporto pubblico locale. Alla Regione andranno 22 milioni e 500 mila euro per migliorare il servizio regionale e locale per il 2019 e 20 milioni per rinnovare il parco mezzi e 500 mila euro per gli anni 2018-19 per garantire l'integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nella città metropolitana. Per gli autotrasportatori è costituito al ministero un fondo da 5 mln per tre anni ciascuno dal 2018 al 2020.

Al commissario pieni poteri in deroga a ogni legge
Nei suoi 49 articoli il decreto, secondo una delle ultime bozze predisposte da Palazzo Chigi, dispone che il Commissario straordinario per Genova operi «in deroga ad ogni disposizione di legge, fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea». Avrà pieni poteri «per la demolizione, per la rimozione e lo smaltimento delle relative macerie, nonché per la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario di collegamento». E potrà contare su 20 persone.

In arrivo 500 assunzioni per gli Enti locali
Il decreto autorizza anche gli enti locali ad assumere fino a 500 persone in due anni per far fronte all'emergenza ponte. Regione, Città metropolitana, Comune di Genova, enti del settore allargato e società pubbliche e in controllo pubblico potranno assumere complessivamente fino a 250 persone nel 2018 e nel 2019 con contratti a tempo determinato con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all'emergenza in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente.

Debutta la Zona logistica semplificata porto
Per superare l'emergenza viene anche istituita la “Zona Logistica Semplificata - Porto e Retroporto di Genova” comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Milano, Padova, Dinazzo, Rubiera e Melzo. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sempre secondo una bozza del decreto “Genova” , coordinerà la progettazione e la realizzazione di «infrastrutture ad alta automazione, di sistemi informatici e delle relative opere accessorie per garantire l'ottimizzazione dei flussi veicolari logistici in ingresso e in uscita dal porto di Genova, ivi compresa la realizzazione del varco di ingresso di Ponente». Per questi interventi il Dl stanzia 8 milioni di euro per il 2018, 15 milioni di euro per il 2019 e 7 milioni di euro per il 2020. Per la realizzazione delle attività in questione il Mit eserciterà i poteri necessari, anche di natura espropriativa per pubblica utilità, per l'immediata realizzazione del sistema informatico e delle relative infrastrutture accessorie.

Alla Liguria 22 mln per il trasporto
Il provvedimento stanzia poi 22 milioni e 500mila euro a disposizione della Regione Liguria per migliorare il servizio regionale e locale di trasporto pubblico nel 2019. Altri 20 milioni di euro sono destinati a rinnovare il parco mezzi e 500mila euro per gli anni 2018-19 per garantire l'integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nella città metropolitana. Per gli autotrasportatori verra costituito presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti un fondo ad hoc da 5 milinioni di euro per tre anni ciascuno dal 2018 al 2020.

Conte cauto su nome e tempi del supercommissario
Dopo le polemiche seguite al primo via libera del Cdm il premier Conte in conferenza stampa dopo il vertice informale Ue di Salisburgo ha evitato di sbilanciarsi sul nome e sulla data di nomina, limitandosi a confermare che la scelta avverrà «d'intesa con la Regione Liguria» e che il commissario «procederà con la massima speditezza». Tra le caratteristiche che saranno valutate per il ruolo «quando andremo a completare la selezione», ha concluso Conte, ci sono le «garanzie manageriali e la capacità di padroneggiare il quadro giuridico» oltre a «un carattere che agisca in maniera efficace».

Genova, Bucci: non c'è nome commissario? Ci sarà nel prossimo Dl

© Riproduzione riservata