Italia

Csm, il bilancio di Legnini: in 4 anni 1.043 nomine e autoriforma

  • Abbonati
  • Accedi
in settimana si elegge il nuovo vicepresidente

Csm, il bilancio di Legnini: in 4 anni 1.043 nomine e autoriforma

Un lavoro intenso, «quasi febbrile», che ha portato il Consiglio superiore della magistratura ad affrontare “l’emergenza” dovuta al pensionato di molti capi degli uffici e il percorso di riforma. È il bilancio della consiliatura del vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il cui mandato scade in questi giorni. È previsto tra mercoledì e giovedì, infatti, il voto per l’elezione del successore di Legnini. E oggi pomeriggio, dopo il plenum straordinario presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Palazzo Marescialli si aprirà la corsa per la vicepresidenza, che si profila come una sfida tra M5s-Pd.

Legnini: diritto asilo nitido e chiaro nella nostra Costituzione

Parlando a margine dell’ultimo plenum, Legnini ha espresso «soddisfazione per la laboriosità e l'enorme produzione consiliare di questi anni», spiegando che «simo intervenuti su quasi tutti gli spazi di normazione secondaria che l'ordinamento assegna al Csm. Provvedendo ad un’estesa riforma delle regole di funzionamento».

Dall’autoriforma al rinnovo della dirigenza, azione in 4 «macro-obiettivi»
Nella sua relazione, Legnini sintetizza il lavoro di questi anni in «quattro macro-obiettivi». Innanzitutto il «compimento del percorso di autoriforma, a partire dall’integrale riscrittura dell’ordinamento interno», poi un « esteso rinnovo della dirigenza giudiziaria a seguito dell’emergenza che si era determinata con l'abbassamento dell'età pensionabile, con 1.043 nomine di direttivi e semidirettivi», «una vera a propria svolta nella cultura dell’organizzazione, con molteplici circolari, risoluzioni, linee guida, racchiuse nel primo codice dell’organizzazione del uffici» e, infine, «una grande apertura al dialogo con altre istituzioni repubblicane, Autorità indipendenti, giurisdizioni speciali, e Consigli di giustizia di molti Paesi». «È stato un lavoro febbrile che è confluito in 66mila delibere di Plenum - ha aggiunto Legnini - un dato che esprime la produttività di questi anni, della quale sono grato a tutti i consiglieri e alla struttura del Consiglio».

L’elezione del nuovo vicepresidente
Tra i candidati più quotati alla vicepresidenza ci sarebbe David Ermini, avvocato penalisit, ex responsabile Giustizia del Pd nella segreteria di Renzi. Mentre per altri le maggiori chance sarebbero quelle dei due docenti di diritto privato in quota Cinquestelle, Fulvio Gigliotti e Alberto Maria Benedetti.

© Riproduzione riservata