Firmato dal Capo dello Stato venerdì scorso, il decreto legge per far fronte al crollo del Ponte di Genova è entrato ufficialmente in vigore sabato. Ora inizierà l’iter di conversione in parlamento: dovrà essere approvato dalle Camere (con eventuali modifiche, già ventilate dal vicepremier Matteo Salvini e dal ministro Danilo Toninelli) entro il 28 novembre, pena la sua decadenza. Un percorso non facile, che rischia di incrociarsi con la sessione di bilancio (che parte il 20 ottobre). Inoltre, per essere pienamente operativo, il provvedimento avrà bisogno dell’attuazione di altre 27 norme (più due solo eventuali), tra decreti ministeriali e altri provvedimenti. Tutte fondamentali.
Commissario per la ricostruzione
Entro il 9 ottobre il governo, con un decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm), sentita la Regione Liguria, dovrà nominare il commissario per la ricostruzione del ponte di Genova, figura già individuata
in Claudio Gemme. Tre successivi provvedimenti attuativi dovranno determinare il compenso del commissario, la struttura di supporto e l’indennità del dirigente della struttura. Il commissario, con un altro eventuale suo provvedimento, potrà poi nominare, in aggiunta, due subcommissari.
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Rimborso per il Comune di Genova
Entro il 31 dicembre 2018 un decreto del ministero dell’Interno e dell’Economia dovrà stabilire i criteri e le modalità per il rimborso al Comune di Genova del minor gettito a seguito degli sgravi previsti per i fabbricati sgomberarti nella zona colpita dal crollo del ponte.
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Risorse per la mobilità locale
La Regione Liguria, con proprio provvedimento, dovrà ripartire le risorse a favore del trasporto pubblico locale per alleggerire la mobilità di Genova (500mila euro nel 2018 e 23 milioni nel 2019). Entro il 28 novembre, poi, un decreto del ministero delle Infrastrutture, sentito il commissario, dovrà stabilire le tipologie di spesa, criteri e modalità per l’erogazione dei 20 milioni nel 2018 a favore degli autotrasportatori che sono colpiti dai maggiori costi per il crollo del ponte di Genova. Un provvedimento del commissario, sentiti Regione e
Comune, dovrà delineare l’ambito territoriale della zona franca per il sostegno alle imprese colpite dal crollo.
Agenzia nazionale per la sicurezza
di ferrovie, strade e autostrade
L’istituzione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, delle infrastrutture stradali e autostradali avrà bisogno
di quattro misure attuative: un decreto del presidente della Repubblica (con deliberazione del consiglio dei Ministri su proposta
del ministero delle Infrastrutture) per la nomina del direttore; un Dpcm (su proposta delle Infrastrutture) per la nomina del comitato direttivo; un decreto delle Infrastrutture per la nomina dei revisori dei conti; un decreto delle Infrastrutture, di concerto con l’Economia, per l’individuazione dei compensi di questi organi collegiali. Entro il 2 marzo 2019 un decreto delle Infrastrutture (di concerto con i ministeri dell’Economia e quello della Pubblica amministrazione) dovrà
stabilire Statuto e regolamenti dell’agenzia. Infine, un decreto del ministero delle Infrastrutture determinerà la data della piena operatività dell’agenzia.
Archivio informatico delle opere pubbliche (Ainop)
Sul fronte dell’istituzione dell’archivio informatico delle opere pubbliche, entro il 28 novembre un decreto delle Infrastrutture (dopo una intesa con al Conferenza unificata) dovrà definire le modalità di messa a disposizione dei servizi informatici da parte degli enti interessati (dalle Regioni fino a i concessionari autostradali, passando per Rete ferroviaria italiana).
Un apposito decreto delle Infrastrutture dovrà individuare, in via sperimentale, le infrastrutture in condizioni di criticità. Entro il 29 settembre 2019, infine, un decreto delle Infrastrutture (dopo una intesa con la Conferenza unificata) dovrà definire termini e modalità con cui gli enti interessati forniscono al ministero stesso i dati per il monitoraggio. Infine un Dpcm dovrà rimodulare la dotazione organica del ministero delle Infrastrutture in vista dell’assunzione, nel 2019, di 110 unità per far fronte alle nuove attività previste dal decreto.
Terremoto di Ischia nel 2017
Un Dpcm dovrà nominare un commissario per la ricostruzione di Ischia a seguito del terremoto del 21 agosto del 2017. Il commissario stesso, con suo decreto, dovrà poi definire il procedimento per la concessione dei contributi ai privati. Anche sul fronte della ricostruzione pubblica il commissario, con proprio decreto, adotta i progetti esecutivi. Il commissario si potrà avvalere di un massimo di tre esperti (da nominare con proprio eventuale provvedimento), e sarà sempre lui a determinare, con proprio provvedimento, il compenso del dirigente della struttura.
Scadenze e rimborsi
Per quel che riguarda le esenzioni fiscali, entro il 31 marzo 2019, con un decreto del ministero dell’Interno, di concerto con l’Economia sentita la Conferenza stato-città, vanno definiti
criteri e modalità per i rimborsi, ai Comuni dell’isola di Ischia, del minor gettito dovuto alle proroghe delle scadenze fiscali. Entro il 28 novembre, un provvedimento del commissario dovrà stabilire le modalità di concessione dei contributi alle imprese turistiche (2,5 milioni nel 2018 e altrettanti nel 2019).
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Nuovo commissario per i terremoti del 2016 e 2017
Il decreto Genova prevede anche la nomina, con Dpcm, di un nuovo commissario straordinario al posto del commissario di governo
per la ricostruzione nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbriainteressate dai terremoti verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Cabina di regia «Strategia Italia»
Per il 9 ottobre prossimo un Dpcm, su proposta del segretario del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), dovrà
istituire una cabina di regia «Strategia Italia», presieduta dal premier o dal sottosegretario delegato, per monitorare l’attuazione delle opere pubbliche e quella degli interventi contro i fattori di rischio per il territorio (da quello idrogeologico a quello sismico).
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