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Di Maio: «Nessuna emergenza, deficit 2,4% non in…

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«REDDITO DI CITTADINANZA NELLA TESSERA SANITARIA»

Di Maio: «Nessuna emergenza, deficit 2,4% non in discussione»

Sulla nota di aggiornamento al Def, la parola d’ordine del governo è rassicurare: i cittadini, i mercati, Bruxelles. A dare l’esempio è il vicepremier Luigi di Maio, che sfida a distanza la messa in mora del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici e i timori delle agenzia di rating. «Non c'è nessuna motivazione per mettere in discussione il 2,4%» del rapporto deficit-pil annunciato dall’esecutivo venerdì scorso, sottolinea al termine di un incontro al Mise con i sindacati: «Siamo tutti convinti, il governo è compatto». Stamattina, aggiunge di Maio, riferendosi alle dichiarazioni del commissario Ue, «a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato. Moscovici, che non è italiano, si è svegliato e ha pensato bene di fare una dichiarazione contro l'Italia, contro il Def italiano e creare tensione sui mercati».

«Se agenzie rating ci declassano hanno pregiudizio contro Governo»
Segue l’invito alle agenzie di rating, da giorni in allarme per i numeri della legge di bilancio, a leggersi il Def. Perché «se si parla di declassamento per il 2,4% di deficit/Pil che è in linea con quello che hanno fatto i passati governi, anzi era stato superiore, allora devo pensare che c'è un pregiudizio su questo Governo». L’impegno, conclude, «è di tenerlo fermo al 2,4% per tre anni e ad aggiustare il tiro se la crescita non dovesse andare come prevsito».

«Nessuna emergenza» per il rientro aticipato di Tria
Al tempo stesso il capo politico M5Sesclude ogni ipotesi di “emergenza” per la tenuta dei conti pubblici che avrebbe costretto il ministro dell’Economia Tria a un rientro anticipato dal Lussemburgo, senza quindi partecipare all’Ecofin. La sua trasferta lampo, spiega il vicepremier, era programmata «perché stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli del Def», e «non c'è alcuna ragione di emergenza per cui debba rientrare».

Reddito cittadinanza su carta elettronica, si pensa a tessera sanitaria
Altri dettagli sulle misure in cantiere sono arrivati nel tardo pomeriggio, descritti dal vicepremier che in una intervista a “Quarto potere” (Rete4) annuncia che il reddito di cittadinanza «sarà messo su carta elettronica», precisando che «l'ideale sarebbe usare quello che già abbiamo, la tessera sanitaria con il chip». La scelta della carta elettronica, spiega, è «perchè questi soldi si devono spendere presso gli esercizi commerciali italiani per far crescere l'economia e limitare al massimi le spese fuori dall'Italia». Così, aggiunge, «avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perchè inonderemo le piccole prese e i commercianti».

Nei prossimi giorni la “soglia” per aderire alla pace fiscale
Nel corso della giornata, a margine dell'assemblea Uilm, il leader M5S è tornato poi sulla soglia per aderire alla cosiddetta “pace fiscale”, uno dei capitoli salvacoperture della manovra in cantiere. «La vedrete nel Def nei prossimi giorni», ha annunciato il ministro, rispondendo ai giornalisti sui paletti allo studio. Le ipotesi sul tavolo sono di ammettere al condono i contribuenti con cartelle esattoriali superiori ai 100mila euro oppure fissare la soglia a 500mila euro, come indicato dal viceministro dell'economia Massimo Garavaglia della Lega. Il Carroccio voleva fissarla inizialmente a un milione.

In arrivo incentivi per assunzioni tempo indeterminato
Di Maio ha quindi rilanciato le parole d'ordine della prossima sessione di bilancio, confermando l'impegno a non fare «macelleria sociale». Noi, ha assicurato, «non sacrificheremo nessuno sull'altare dello spread e altri numerini. La musica è cambiata». E nessuno «potrà più dirci che dobbiamo ridurre i diritti per favorire la crescita. Non sceglieremo mai i decimali sacrificando i lavoratori sull'altare dello spread, dei decimali e delle folli regole che ci hanno imposto». A conferma di questra impostazione, Di Maio ha ribadito che nella manovra in rampa di lancio ci saranno «incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato»: nessun dettaglio, al momento, sui criteri scelti, ma il principiodi riferimento sarà quello del«più assumi, meno paghi».

«Alitalia pubblica non è un tabù»
Tra i dossier sul tavolo del Governo il vicepremier ha poi ricordato quello dedicato alla vicenda Alitalia, per la quale ha confermato la possibilità di un ritorno della proprietà pubblica. «Che gran parte di Alitalia sia in mano allo Stato, piuttosto che svenderla e fare macelleria sociale, non è un tabù», ha spiegato alla platea, anche se «ovviamente dobbiamo trovare partner privati».

«Credo in concertazione, io alleato su diritti»
Nel suo intervento davanti ai delegati dei metalmeccanici Di Maio ha invece sottolineato la sua fiducia nella concertazione, e dei suoi sforzi per «cercare di coinvolgere al massimo le rappresentanze dei lavoratori». «Io sono molto sensibile ai diritti per chi lavora, in un'epoca in cui ci vogliono convincere che se si vuol far crescere l'economia si devono ridurre i diritti di chi lavora». Sono «un alleato», ha ribadito nel corso dell'assemblea nazionale Uilm dal titolo “Ilva obiettivo raggiunto”, citando il «buon accordo» siglato il 6 settembre al ministero dello Sviluppo economico, che rappresenta «un punto di partenza, l'inizio di un nuovo percorso».

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