Un occhio alla cabina di regia convocata mercoledì dal governo per fare un punto sullo sforzo messo in pista dalle partecipate pubbliche. E un altro all’economia circolare che rappresenta il presente e, soprattutto il futuro. Dal Maker Faire 2018, il più importante appuntamento europeo sull'innovazione, di scena alla Fiera di Roma, l'ad di Eni, Claudio Descalzi torna innanzitutto sull'impegno pianificato dal gruppo nell'ultimo piano. «Se ci fosse la sburocratizzazione e la semplificazione promessa dal governo, Eni potrebbe anticipare un miliardo circa dei sette miliardi di investimenti pianificati nella penisola da qui al 2021».
Il grosso di questo sforzo, ha chiarito il numero uno, sarà «green» con un ruolo molto significativo di quella che Descalzi ha definito la trasformazione circolare. «Abbiamo investito negli ultimi 5-6 anni cinque miliardi per riconvertire le nostre raffinerie in bioraffinerie, per la chimica verde e per il piano di bonifica di alcuni nostri terreni ormai dismessi che serviranno a produrre fino a 220 megawatt di energia da fonti rinnovabili».
Davanti alla platea riunita nel padiglione dieci della fiera capitolina, il ceo ha dunque ricordato le tappe principali della trasformazione avviata dal gruppo, a cominciare appunto dalla raffinazione. «Abbiamo riconvertito completamente due impianti, quello di Venezia e Gela che sarà inaugurata a breve e stiamo facendo accordi per trasformare i rifiuti in combustibile e portarlo in raffineria». Il messaggio di Descalzi è chiaro: i rifiuti sono un'importante fonte di energia che può essere recuperata. «La trasformazione è importante per Eni. Ne ho parlato nei giorni scorsi con alcuni azionisti sia a Milano che a Londra perché diventerà una escalation assolutamente fondamentale nel nostro sistema».
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