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Incendio a Milano: città ostaggio di fumo e puzza. I rifiuti…

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ats: finestre chiuse e non stare all’aperto

Incendio a Milano: città ostaggio di fumo e puzza. I rifiuti bruciano ancora

L’incendio all’azienda Ipb, scoppiato il 14 ottobre è ancora in corso. E con esso anche i disagi ai cittadini causati dal fumo e dall’odore di plastica bruciata che per effetto della direzione del vento sta investendo diverse aree del centro cittadino.

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Restano pertanto validi i consigli dell’Ats (Agenzia di Tutela della Salute dell’area metropolitana di Milano): «tenere chiusi gli infissi per evitare infiltrazioni di fumo all'interno dei luoghi in cui si soggiorna», è la prima indicazione ai cittadini, «evitare attività fisica all'esterno» la seconda e infine «evitare il consumo di vegetali o altri alimenti conservati all'esterno».

I dati delle analisi sulla presenza di microinquinanti avviate sin da lunedì 15 ottobre da parte dell’Arpa Lombardia (l’Agenzia regionale per l’ambiente) saranno disponibili non prima della tarda mattinata di giovedì, spiegano dall’Agenzia, a causa della complessità degli esami in questione: si tratta di verificare la concentrazione in particolare di diossina e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici).

L’odore fastidioso, che aggredisce gola e vie respiratorie, mercoledì 17 ottobre mattina ha interessato in particolare il centro di Milano e le aree di Porta Romana e Città Studi. Tuttavia la stessa Arpa sottolinea che il monitoraggio costante dell’aria «con strumenti a risposta immediata anche nelle zone della città dove si avvertono maggiormente gli odori non ha rivelato la presenza anomala di sostanze tossiche». Si traterrebe, quindi, come già comunicato martedì 16 di «molestie olfattive».

L’incendio sviluppatosi nell’impianto di via Chiasserini, tra Quarto Oggiaro e Bovisasca ha sprigionato una vasta colonna di fumo dal capannone dove erano stoccati 16mila metri cubi di rifiuti. Il vento ha poi dirottato la nube in varie zone di Milano, dal centro all’area di San Siro. Sul posto sono ancora presenti i vigili del fuoco, occupati nello smassamento dei rifiuti e nella bonifica dell’area.

Come ha reso noto sul suo profilo Facebook l’assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli, le operazioni di smassamento consistono nello «spostare i rifiuti parzialmente bruciati, togliendo così l’alimentazione al fuoco. Questo grazie alle ruspe messe a disposizione dal Comune di Milano e agli operatori del Nuir, il servizio del Comune per le emergenze (...). Prima si spegne l'incendio infatti, minori saranno i giorni di esposizione ai fumi; e questo è fondamentale per la salute di tutti».

Granelli ha poi sottolineato anche come «Milano non si possa permettere di essere trattata così da criminali; i responsabili devono pagare fino in fondo, e il Comune si batterà fino alla fine».

Vista la situazione, i tecnici Arpa hanno posizionato un secondo campionatore ad alto volume all’interno del cortile della scuola comunale di via de Castelli.

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