Coinvolgere Fca in questa vicenda, ma soprattutto chiedere a Blutec di mantenere gli impegni. Sono i due messaggi lanciati dal vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio da Termini Imerese dove è arrivato a tarda sera davanti ai cancelli dello stabilimento dell'ex Fiat, oggi Blutec appunto. Ad aspettarlo i lavoratori, una parte del migliaio di operai che da anni attende la parola definitiva sullo stabilimento termitano. Un rilancio tornato in forse negli ultimi giorni, dopo l'apertura dell'inchiesta della Procura di Termini Imerese sui fondi (21 milioni di euro) destinati alla Blutec.
Decreto fiscale e ammortizzatori sociali
Di Maio ha anche fissato in agenda un incontro riservato con 21 operai che erano rimasti completamente fuori dagli ammortizzatori
sociali e che una norma nel decreto fiscale ha rimesso in gioco. «Sono contento che siate qui. I vostri rappresentanti sono
stati molto attenti. Sono stati anni di promesse: c'erano impegni che dovevano essere affrontati - ha detto Di Maio -. Ci
sono i prenditori e gli imprenditori. Ci troviamo di fronte a un prenditore, che ha preso i soldi, si è preso i soldi dello
Stato». E poi ha rilanciato: quella di Termini Imerese è «una questione importantissima e la prima cosa che posso assicurare:
per gli ammortizzatori sociali potete venire al ministero e siamo pronti a firmare. Gli ammortizzatori sono uno strumento
di politica industriale. Lo abbiamo fatto con Wirphool che porterà in Italia le produzioni. Quando lo Stato assicura questi
strumenti le aziende serie prendono impegni conseguenti. Quando chiude un'azienda non si possono abbandonare i lavoratori
ed è per questo che abbiamo voluto la cassa integrazione per cessazione».
Attacco a Fca-Fiat
Particolarmente duro il giudizio del ministro sulla vicenda di Termini Imerese: «Qui siamo di fronte al non mantenimento degli
impegni con la richiesta di agevolare prestiti già agevolati e l'ingresso dell'autorità giudiziaria in questa azienda. Io
sono di Pomigliano d'Arco: abbiamo visto la Fiat prendere i soldi e poi un po' alla volta togliere le produzioni». E a questo
punto il richiamo alle responsabilità di Fca: «Quello che voglio fare è chiamare Fca alle sue responsabilità al livello nazionale
ma anche qui - ha detto Di Maio -. Nei primi giorni di novembre dovrebbero arrivare risposte ad alcuni impegni e subito dopo
il ponte dovremmo rivederci: è un mondo legato alla Fca cui dobbiamo chiedere di mantenere gli impegni. Ci sono vertenze che
hanno più risonanza. Blutec mi preoccupa per altre vicende: per anni si è detto che si doveva lavorare per la riconversione
per l'auto elettrica. E qui rischiamo di danneggiare anche questa idea che si arrivi a dire che non si possono riconvertire
le aree».
© Riproduzione riservata