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Conferenza Libia a Palermo, Conte incontra Serraj: impegno a…

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IL PREMIER HA VISTO ANCHE L’INVIATO ONU SALAMÈ

Conferenza Libia a Palermo, Conte incontra Serraj: impegno a coinvolgere tutti

La Conferenza internazionale di Palermo del 12 e 13 novembre sulla stabilizzazione della Libia dovrà poter contare sulla partecipazione di tutti i principali protagonisti della stabilizzazione del paese del Nord Africa. È quanto è stato messo in evidenza in occasione del lungo colloquio, durato oltre due ore e mezza, tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Presidente del Consiglio presidenziale del Governo di Accordo nazionale della Libia, Fayez al-Serraj. Il faccia a faccia si è concluso nel primo pomeriggio a Palazzo Chigi. Successivamente Conte ha incontrato il Rappresentante speciale Onu per il paese del Nord Africa, Ghassan Salamé, segnale che più si avvicina la data del vertice, più importanza il dossier assume agli occhi del governo, come peraltro ha dimostrato il recente viaggio del capo del Governo a Mosca e l’incontro con Putin, nell’ambito del quale il tema Libia ha avuto un ruolo di primo piano.

Il messaggio indiretto ad Haftar
Durante il vertice con Serraj, interlocutore delle Nazioni Unite e avversario del generale Haftar - l’uomo forte della Cirenaica è invece sostenuto da Francia, Russia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti - sono stati affrontati vari temi in vista della Conferenza di Palermo. Lo comunica, in una nota, Palazzo Chigi, precisando che Conte e al Serraj hanno ribadito la necessità di perseguire, con ogni sforzo possibile, il massimo coinvolgimento di tutti gli attori locali e internazionali che hanno a cuore l’evoluzione positiva della situazione in Libia, nell’interesse della sua popolazione e delle sue istituzioni. Anche se il suo nome non è stato fatto, il messaggio sembra indirizzato ad Haftar.

Moavero: l’uomo forte della Cirenaica ha più volte confermato che ci sarà
Nelle ultime ore il ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi ha ricordato che Haftar «ha dato svariate conferme di voler essere» presente al vertice in Sicilia. Un vertice, va ricordato, fortemente voluto dal governo M5s-Lega, anche per limitare le iniziative francesi sulla Libia, a cominciare dalla proposta di andare alle elezioni in tempi stretti, già il 10 dicembre. Proposta su cui l’Italia ha manifestato perplessità, in quanto la situazione del paese, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, non consentirebbe allo stato attuale di garantire lo svolgimento delle elezioni sulla base delle basilari regole della democrazia.

Serraj sarà a Palermo
Il presidente al Serraj ha confermato la sua presenza alla Conferenza, ribadendo insieme al presidente Conte l’importanza del rafforzamento dei processi politico-costituzionali, nel rispetto della sicurezza della popolazione e del Piano d’Azione delle Nazioni Unite, quale base per un ordinato processo politico.

L’appoggio di Usa, Russia ed Egitto all’iniziativa italiana
L’iniziativa italiana per una Conferenza sulla Libia ha ottenuto l’appoggio dei principali pesi geopolitici: Usa, Russia ed Egitto. Si tratta ora di capire chi parteciperà all’incontro. Per quanto riguarda la Federazione russa, in occasione del recente incontro a Mosca tra Conte e Putin il presidente russo ha garantito che manderà un «esponenete di alto livello». Anche se all’Italia non è ancora giunta una conferma ufficiale, la persona prescelta dovrebbe essere il premier Medvedev, a cui spetterà il non facile compito di convincere Haftar a sedersi al tavolo con Serraj, e quindi con il governo di Tripoli, allontanandosi così dalla posizione francese. Quanto agli Stati Uniti, anche in questo caso un nome definitivo non c’è ancora. Difficile che alla fine partecipi Trump, soprattutto dopo che Putin ha deciso di non esserci; più probabile che a Palermo vada il segretario di Stato Mike Pompeo. Per adesso ha confermato la sua presenza solo la cancelliera Merkel.

L’8 novembre la presentazione del nuovo piano Onu sulla Libia
L’8 novembre il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamè, presenterà all’Onu il nuovo piano per la Libia. Tra i punti principali, le elezioni da tenersi nel 2019 - e non ai primi di dicembre, come chiesto dalla Francia (l’ipotesi è sostenuta dallo stesso Haftar, che punta ad andare alle urne quanto prima, in quanto ha la sensazione di godere dell’appoggio della maggioranza dei libici) - e il rilancio economico del paese.

Conte vede Salamé: Onu centrale in stabilizzazione
Nel faccia a faccia che Conte ha avuto con Salamè, è stato fatto il punto sui lavori preparatori della Conferenza di Palermo. Il premier ha ribadito la centralità del ruolo delle Nazioni Unite nel processo di stabilizzazione della Libia, come definito nel Piano di Azione dell’Onu, e sottolineato il contributo fondamentale che l’Organizzazione può fornire al successo della Conferenza. «Il Rappresentante Speciale Salamé - spiega una nota di Palazzo Chigi, pubblicata al termine dell’incontro - ha evidenziato come la Conferenza di Palermo possa dare un segnale essenziale di sostegno della comunità internazionale al processo politico, in una fase particolarmente importante dello stesso. Ha inoltre espresso apprezzamento per l'approccio inclusivo seguito dall’Italia a favore di un pieno coinvolgimento dei principali attori libici nell'organizzazione della Conferenza. Il Presidente Conte ed il suo interlocutore hanno infine convenuto circa la particolare rilevanza del rafforzamento delle condizioni di sicurezza e di sviluppo economico come elementi propulsori di una soluzione politica alla crisi».

I prossimi incontri: al-Mishri e Aguila Saleh
Mercoledì , al ritorno della visita in India dove incontrerà il premier Narendra Modi, arriveranno a Roma, per incontrare Conte, il presidente dell’Alto consiglio di Stato, il “Senato” di Tripoli, Khalid al - Mishri, e Aguila Saleh Issa, il presidente del Parlamento di Tobruk. L’obiettivo è ora convincere Haftar a venire a Roma a incontrare il capo del Governo italiano. È una trattativa che si sviluppa proprio in queste ore: se l’obiettivo è promuovere un dialogo tra i principali attori nella stabilizzazione della Libia, la presenza dell’uomo forte della Cirenaica alla conferenza voluta dall’Italia potrebbe fare alla fine la differenza sull’efficacia dell’iniziativa.

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