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Di Maio: nel M5S scelte a maggioranza, chi non accetta ne risponde

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dopo le proteste no tap in puglia

Di Maio: nel M5S scelte a maggioranza, chi non accetta ne risponde

«Siamo sotto attacco, è vero, ma siamo seduti dalla parte giusta della Storia e se avanzeremo insieme compatti anche la vittoria di questa battaglia sarà nostra. Ma dobbiamo essere compatti. Molto compatti. Fusi insieme». Così il vicepremier e capo politico del M5s Luigi Di Maio, in un appello ai militanti e ai simpatizzanti del M5S pubblicato sul suo blog all’indomani delle proteste in Puglia contro il “voltafaccia” dei vertici del Movimento sulla vicenda Tap. Oltre a chiedere unità, anche in vista dei prossimi voti parlamentari su provvedimenti divisivi per il Movimento (come il Dl sicurezza), Di Maio ammonisce i suoi sui rischi di scelte frondiste: «Ogni singolo problema va affrontato e anche le sensibilità di ognuno hanno un grande valore, ma mai al punto di mettere in discussione il supremo bene collettivo dei cittadini. Le decisioni nel M5S si prendono sempre a maggioranza e per questo devono essere accettate da tutti i singoli componenti».

Nessuno spazio a comportamenti in dissenso con la linea M5S
«Il mio compito - sottolinea il vicepremier in un altro passaggio - è quello di portare il Governo a realizzare il contratto di governo e i punti che ha a cuore il MoVimento 5 Stelle». Tra questi, Di Maio cita in particolare il reddito di cittadinanza, il superamento della legge Fornero, l’eliminazione delle pensioni d'oro, gli investimenti per le imprese, e la «riaffermazione della nostra sovranità come Paese». Il Governo, chiarisce poi, « è forte e va avanti. Siamo tutti portavoce della volontà dei cittadini che hanno votato un programma e un contratto di governo. Qualsiasi altro comportamento non è da MoVimento 5 Stelle e non sarà assecondato».

«Tutto quello che stiamo facendo rispetta i nostri principi»
«Oggi nel nostro esercito alcuni stanno dando segni di cedimento e visto che tra di noi siamo in famiglia è bene che queste cose ce le diciamo. Questi cedimenti non ce li possiamo permettere. Non possiamo permetterceli come MoVimento 5 Stelle, non possiamo permetterceli come governo e soprattutto non possiamo permetterceli come Italia», scrive Di Maio. Che sottolinea: «Tutto quello che stiamo facendo rispetta i 20 punti che abbiamo presentato in campagna elettorale, quello che abbiamo votato su Rousseau e i nostri principi. Non permetterei mai che passasse qualcosa contrario ai nostri valori e mi sembra di averlo dimostrato perchè appena ho visto la manina sul decreto fiscale, ho fatto il diavolo a quattro e abbiamo rifatto il consiglio dei ministri per sistemare le cose per come dovevano essere. Quindi non passerà mai nulla che vada contro i principi del MoVimento 5 Stelle. Qualcuno di noi però si sta prendendo a cuore alcune cose, alcuni dettagli che sollecitano una loro sensibilità individuale, non un nostro valore comune».

Direttori, capipartito e burocrati «dalla parte delle èlite»
Nel post il vicepremier rivendica di aver «portato a casa» nel giro di pochi mesi «metà del programma elettorale votato da un terzo degli italiani», e se la prende coni i « vili attacchi da tutti i fronti esterni» che fanno alzare lo spread, complici i commissari Ue «che ogni giorno sparano contro l'Italia» e le agenzie di rating «che o abbassano il rating o parlano di “outlook negativo”». «Questo attacco sconsiderato da parte di nostri concittadini capi di partito, direttori di giornali e burocrati, non sono solo contro il governo e contro il MoVimento 5 Stelle, ma contro tutta l'Italia. Anziché stare dalla parte del popolo che rialza la testa, hanno deciso di stare dalla parte delle èlite», conclude.

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