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Ecco come pannolini e pannoloni si trasformano in una sedia di plastica

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Ecco come pannolini e pannoloni si trasformano in una sedia di plastica

Pannolini e pannoloni riciclati possono trasformarsi in stampelle, mollette, sedie di plastica, cartoni da imballaggio industriali o nuovi prodotti assorbenti. FaterSmart è un’azienda italiana - presente a Ecomondo a Rimini - che ha sviluppato una tecnologia e un processo industriale di riciclo al 100% dei prodotti assorbenti usati. A Ecomondo un enorme contatore sullo stand dell’azienda segna quanti assorbenti usati per la persona finiscono in discarica o nell’inceneritore invece di essere riciclati grazie alla tecnologia: nelle quattro giornate di Ecomondo in Italia saranno usati 40 milioni di prodotti assorbenti per la persona, al ritmo di 7mila al minuto.

In discarica un milione di tonnellate l’anno
Una enorme mole finirà in discarica mentre grazie a una tecnologia tutta made in Italy questo rifiuto potrebbe avere una nuova vita. Per esempio con 227 chili di pannolini usati riciclati si può produrre una sedia di plastica. Pannolini e pannoloni costituiscono il 3,7% del totale dei rifiuti urbani annui, pari a circa un milione di tonnellate l’anno. Il sole24ore.com ne ha parlato con Giovanni Teodorani Fabbri, direttore generale di FaterSmart.

Come è nato il vostro progetto di riciclo?
«Il nostro progetto di riciclo è nato all’interno di Fater - che è l’azienda leader di mercato nella produzione dei prodotti assorbenti per la persona in Italia - in collaborazione con una realtà di eccellenza nell’ambito della raccolta differenziata che è l’azienda Contarina di Treviso. È un progetto che è partito circa dieci anni fa e che è ormai giunto al pieno sviluppo industriale».

Giovanni Teodorani Fabbri, direttore generale di FaterSmart

Che tipo di prodotti possono diventare i pannolini usati?
«I pannolini usati una volta sterilizzati e riciclati possono trasformarsi in cellulosa, plastica e polimero super-assorbente, materiali che possono essere usati in molteplici applicazioni. La cellulosa, ad esempio, può essere riutilizzata nell’industria cartaria o nel tessile per fare la viscosa. Il polimero super-assorbente per fare prodotti assorbenti per la persona mentre la plastica può essere riutilizzat in molteplici applicazioni domestiche».

GUARDA IL VIDEO / Ecco come un pannolino si trasforma in una sedia di plastica
Il presupposto fondamentale è una corretta raccolta differenziata ad hoc. Oggi come funziona?
«Circa 12 milioni di italiani, il 20% della popolazione, sono serviti da raccolta differenziata per i prodotti assorbenti per la persona. Circa 800 comuni in Italia hanno un servizio di raccolta dedicato, non solo per i pannolini, ma anche per i pannoloni per incontinenti e per gli assorbenti femminili. Noi lavoriamo con i comuni e le regioni interessate al nostro progetto per attivare questo tipo di raccolta».

Ci sono ancora alcuni intralci burocratici. Voi trasformate il rifiuto pannolino in materia “prima seconda”. Il ministero dell’Ambiente sta lavorando a un decreto su questi temi. A che punto siamo?
«Sappiamo che questo decreto è stato predisposto dal ministero dell’Ambiente e dovrebbe essere ritrasmesso al Consiglio di Stato a breve. Contiamo sull’appoggio delle istituzioni perchè la nostra tecnologia possa essere il prima possibile commercializzabile o espandibile su scala industriale, rendendoci in grado di vendere le materie prime seconde».

Se la vostra iniziativa fosse estesa in ambito nazionale quali sarebbero i vantaggi per l'ambiente?
«Le rispondo con degli esempi. Qualora la nostra tecnologia fosse espansa su scala industriale potremmo permetterci su tutto il territorio nazionale di evitare di gettare in discarica un volume di rifiuti pari a quello occupato da due colossei o 14 campo di calcio ogni anno».

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