Come si fa a diventare grandi? Non c’è una regola precisa. Perché forse ce ne sono almeno cinque: «Avere strategia e visione, dotarsi di un’organizzazione snella quanto efficace, scommettere su qualità dei prodotti e innovazione, scegliere in maniera ponderata i propri mercati di riferimento, essere pienamente consapevoli degli strumenti finanziari più idonei al proprio business». A parlare è Marta Testi, responsabile Italia ed Europa di Elite, il programma internazionale di London Stock Exchange Group gestito da Borsa Italiana con Confindustria. Progetto dedicato alle aziende dal grande potenziale che in questi giorni, a sei anni dal lancio, celebra il traguardo di mille imprese aggregate all’interno del suo network.
La ricetta della crescita, secondo il suo punto di vista, «si basa su ingredienti semplici che, dosati nel modo corretto, possono davvero fare la differenza». Il punto da cui partire si chiama strategia, «avere la capacità - sottolinea Testi - di tradurre il sogno imprenditoriale in una chiara visione declinata poi in una strategia da perseguire tutti i giorni è il punto di partenza di un percorso di crescita». Purché si tratti di una strategia dinamica, ossia «capace di adattarsi al contesto che ci circonda». Occhio al fattore umano: «Una strategia brillante e vincente sulla carta - prosegue - non esiste se non ci sono poi le persone e soprattutto un’organizzazione pronta a realizzarla, tutti i giorni, passo dopo passo». La consapevolezza di fondo è, comunque, che «senza qualità e innovazione del prodotto o del servizio è difficile crescere in modo importante». Quarto ingrediente sono sicuramente i mercati di sbocco «sui quali vendere - spiega la Testi - il proprio prodotto o servizio e i canali con i quali raggiungerli. La scelta del proprio mercato di riferimento, sia esso domestico o internazionale, è un elemento cruciale per la crescita così come la modalità con cui raggiungerli. Le società Elite sono fortemente internazionalizzate e hanno colto, in alcuni casi in anticipo rispetto ai player del proprio settore di riferimento, la necessità di competere a livello globale perché in un contesto come quello attuale il mercato domestico non sempre può garantire tassi di crescita interessanti». A questo quarto ingrediente si collega l’accesso alla finanza come «strumento per rendere realtà quelli che sono i sogni di ciascun imprenditore. Progetti ambiziosi - secondo la responsabile Italia ed Europa di Elite - portano con sé investimenti ambiziosi, acquisizioni, aggregazioni, apertura di nuovi mercati commerciali, investimenti in ricerca e sviluppo. Realizzare tutti questi progetti senza avere piena coscienza degli strumenti che la finanza mette a servizio dell’impresa sarebbe come iniziare un viaggio senza la giusta attrezzatura».
Elite si propone come “ecosistema” all’interno del quale le imprese ambiziose si confrontano con altre realtà imprenditoriali eccellenti come loro, con le competenze di esperti partner del progetto e con le centinaia di investitori che fanno parte della community con l’obiettivo di poter un giorno investire in queste realtà. Nella consapevolezza che «esiste un quinto ingrediente per la crescita, trasversale agli altri: si chiama sostenibilità. La capacità di innovare, creare posti di lavoro e crescere a livello di sistema è legato fortemente alle aziende di piccola e media dimensione che il sistema deve supportare perché, facendo crescere queste realtà, cresce - conclude Testi - la nostra economia nel suo complesso».
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