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Dossier Occhialeria, così Modo scala la lista dei big mondiali di accessori

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    Dossier | N. 53 articoliEcco le 350 magnifiche Pmi della classifica italiana

    Occhialeria, così Modo scala la lista dei big mondiali di accessori

    Il sito modo.com
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    Tra i cambiamenti più interessanti dei settori del sistema moda “allargato” c’è il moltiplicarsi di marchi di occhiali indipendenti. Nati, coraggiosamente, all’ombra di colossi come Luxottica (oggi Luxottica-Essilor), Safilo, Marcolin, De Rigo e, tra i francesi, Marchon. Negli ultimi 5-8 anni molte Pmi della filiera dell’occhialeria – un settore in cui l’Italia ha, nell’alto di gamma, la leadership mondiale – hanno affiancato alla produzione per aziende terze un proprio marchio; altre sono state fondate da chi già operava nel settore, magari come retailer; altre ancora da persone che avevano esperienza nell’occhialeria e hanno deciso di mettere alla prova le proprie capacità imprenditoriali e creative. Alla base, naturalmente, c’è un’esigenza e una domanda del mercato. Dopo decenni di acquisti legati al marchio, specie per le montature da sole, si è rafforzata la tendenza a cercare originalità, unicità e personalizzazione.

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    Il caso di Modo - società presente nella classifica Leader della crescita 2019 stilata da Il Sole-24 Ore e Statista - è un interessante mix: il marchio e l’azienda nascono negli Stati Uniti nel 1990, ma lo sbarco in Italia e da qui in Europa, è legato a Giovanni Lo Faro, che, entrato in Modo 12 anni fa, da dieci guida la filiale che da Milano serve tutti i mercati tranne quello americano. «Il successo di marchi indipendenti, con una loro personalità e slegati dalle tendenze di stagione e dai brand della moda e del lusso, si è accentuato grazie ai Millennials – spiega Lo Faro, ceo di Modo e sempre in viaggio tra Milano, New York e Stoccolma, dove si trova l’ufficio stile –. Fino a cinque anni fa il logo era fondamentale e ancora oggi per le montature da sole ha una certa importanza. Ma il cambiamento è in atto e lo vediamo in tutti i 75 Paesi in cui Modo è presente».

    La distribuzione fisica è affidata soprattutto a ottici indipendenti e alle catene solo nei Paesi dove questo tipo di wholesale è dominante, per un totale di circa 4mila clienti nel mondo. «Poi c’è l’ecommerce, naturalmente. I monomarca sono un obiettivo per chiunque, quindi anche per Modo, ma non a breve – aggiunge Lo Faro –. La concorrenza è agguerrita: alle fiere più grandi come il Mido di Milano o il Silmo di Parigi, ci sono circa 3mila aziende indipendenti. Certo, sul mercato ne troviamo poi centinaia, forse decine, ma sono comunque tante, come competitor, per un’impresa delle nostre dimensioni».

    Modo non rilascia dati sul fatturato, Lo Faro spiega però che nel 2018 la crescita sarà, come nel 2017, del 30%. «Accanto alle collezioni principali sole e vista, proponiamo capsule e progetti speciali legati all’innovazione, non solo di prodotto – conclude il ceo –. Di recente abbiamo lanciato una linea che utilizza il 3D printing: sentiamo una particolare affinità con il mondo del design industriale.Poi c’è l’attenzione all’ambiente e la sostenibilità sociale: grazie alla partnership con la fondazione Seva abbiamo aiutato 650mila bambini indiani con problemi di vista».

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