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Ponte di Genova: class action degli spedizionieri contro Autostrade e Mit

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partita la raccolta di procure

Ponte di Genova: class action degli spedizionieri contro Autostrade e Mit

Sulle conseguenze del crollo del ponte Morandi arriva una class action contro Autostrade e il ministero delle Infrastrutture e trasporti. Gli spedizionieri procederanno infattoi con una class action «in sede civile, penale e amministrativa». L’annunci è giunto dal direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta al termine dell'assemblea in cui erano rappresentate oltre 150 aziende delle 300 associate. L'assemblea ha deciso oggi di procedere contro Autostrade e Mit. Non viene esclusa anche un’azione amministrativa contro le
Autorità per concorrenza e mercato, l'anticorruzione e per la Regolazione Trasporti. Intanto ieri il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha annunciato dai microfoni di Sky Tg24 che la demolizione del Ponte Morandi comincerà il 15 dicembre. E ha annunciato che il nuovo ponte ci sarà entro metà del 2020.

Raccolta di mandat e procure ad agire
«Da domani inizieremo a raccogliere i mandati e le procure ad agire delle singole azioni e nelle prossime settimane ci costituiremo», ha aggiunto Botta. «Oltre all'azione civile contro Autostrade e Mit avvieremo richiesta per insinuarci nel processo penale e un'azione amministrativa nei confronti dell'Autorità di controllo per verificare che non ci sia stata da parte di Autostrade per l’Italia una omissione di controllo sulla manutenzione del ponte Morandi».

Si conteggiano maggiori costi e riduzioni di fatturato
Un pool di tecnici, legali e commercialisti seguirà le singole aziende nella liquidazione dei danni che ognuna ha già subito. «Su questa base effettueranno una proiezione sull'anno andando a valutare i maggiori costi di trasporto, di personale, la riduzione di fatturato i maggiori costi di gestione aziendale correlati a ritardi nella consegna delle merci, difficoltà, tempi di soste, mancati imbarchi», aggiunge Botta.

Calo dei traffici dopo il crollo del viadotto
Ottobre ha confermato il calo dei traffici del porto di Genova dopo il crollo del ponte rispetto al 2017. «I danni sono in via di quantificazione ma il riscontro in termini di volumi è già evidente. I dati dimostrano che il porto sta soffrendo molto, in termini di perdita di volumi e maggiori costi», conclude Botta.

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