Dopo Russia e India il governo M5s-Lega guarda agli Emirati Arabi Uniti. Il premier Giuseppe Conte ha incontrato nel Palazzo presidenziale di Abu Dhabi il principe ereditario Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Al faccia a faccia hanno partecipato le delegazioni del governo italiano e del governo emiratino. I due hanno concordato di rafforzare il partenariato economico bilaterale, che include scambi di commercio e investimenti, in tutti i settori. Il tutto a neanche un anno dal divorzio tra Etihad e Alitalia. Il vertice ha segnato l’esordio di capo dell’esecutivo nel Golfo Persico.
Prima del bilaterale, Conte ha visto alle Etihad Towers una delegazione composta da circa 60 aziende italiane attive in quel mercato. Tra gli altri, i rappresentanti di Eni, Saipem, Fincantieri, Elettronica, Generali, Intesa San Paolo, Sace.
Nei primi sette mesi frenata dell’interscambio e dell’export
Per l’Italia gli Emirati Arabi Uniti rappresentano da diversi anni il principale mercato di sbocco per le sue esportazioni
nell’area Mena (Medio Oriente e Nord Africa).Nel paese operano oltre 600 aziende, nei più disparati settori produttivi. Dopo
la crisi finanziaria di Dubai nel biennio 2009/10, l’interscambio commerciale ha ripreso a crescere a ritmo sostenuto a partire
dal 2011. Ultimamente però, stando ai valori riportati sul sito del ministero dello Sviluppo economico, è stata registrata
una frenata: nei primi sette mesi del 2018 ha registrato un calo del 7,6% rispetto al periodo precedente, a 3,4 miliardi di
euro. Forte battuta di arresto per l’export di prodotti italiani nel paese: -16,9%.
I principali settori dell’export italiano verso gli Eau, rimangono stabilmente concentrati nell’oreficeria-gioielleria, nei macchinari industriali, nei prodotti meccanici e nell’elettronica-elettromeccanica.
Conte: export in Eau integra crescita, sistema forte
Gli imprenditori italiani hanno chiesto al capo del governo una maggiore presenza dello stato al fianco delle aziende.«Il
sistema Italia è forte, ben integrato, abbiamo un export che si aggira attorno ai 5,3 miliardi (il premier ha fatto riferimento
al valore del 2017, ndr), abbiamo aziende che rimarcano il made in Italy - ha sottolineato Conte - . Ho voluto far sentire
loro la presenza del governo, delle ambasciate, di tutte le istituzioni italiane. Il sistema Italia è forte e ben integrato.
L’export e direi anche la cooperazione strategica con gli Emirati Arabi ci consentiranno di integrare la nostra crescita economica,
è un tassello importante del processo di crescita che abbiamo pianificato e vogliamo incrementare». Il premier ha messo in
evidenza il ruolo delle pmi, e ha individuato in Expo 2020, che si terrà negli Emirati Arabi Uniti, una nuova opportunità
per il sistema Italia.
L’intesa tra Eni e la compagnia petrolifera emiratina
Pochi giorni fa, Eni ha siglato un accordo strategico con la compagnia petrolifera emiratina, l’Adnoc. Un accordo con cui
Eni potrebbe ridurre del 20% circa l’import di gas degli Emirati dal Qatar in un momento in cui le relazioni diplomatiche
tra i due Paesi sono piuttosto fredde e in cui Abu Dhabi sta rilanciando i suoi investimenti per sfruttare i giacimenti di
gas e petrolio. Ma l’intesa può rilanciare anche la presenza italiana in un’area nei confronti della quale da anni Francia
e Germania hanno dimostrato interesse.
Abu Dhabi è una delle mete più visitate dai premier italiani: qui sono stati sia Matteo Renzi che Paolo Gentiloni.
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