Allargamento della platea dei risparmiatori danneggiati dai crack bancari che possono accedere al ristoro. È uno degli obiettivi degli emendamenti alla manovra presentati alla Camera dalla Lega che, come ha sottolineato il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, prevedono anche il rafforzamento della dote finanziaria per aumentare la percentuale degli “indennizzi”. Le disponibilità dell’apposito Fondo dal 2022 al 2026 salgono di 2,5 miliardi attingendo sempre ai cosiddetti “conti dormienti”. A beneficiare del ristoro potranno essere anche i risparmiatori in possesso di quote di partecipazione e di strumenti finanziari successivamente convertiti o rimborsati in azione, quelli vittime di “scavalcamento” e i casi di negoziazione in contropartita diretta. Bitonci ha fatto notare che nella platea sono state ricomprese anche le società, «spesso sono state vittime delle cosiddette “baciate”», mentre l’accesso resta precluso a quelle che hanno una connotazione speculativa.
Confermata l’eliminazione di qualsiasi freno sul contenzioso con Consob e banche: i risparmiatori potranno sempre “agire” in giudizio per il risarcimento di quella parte del danno che non viene rimborsata dal Fondo. «Ripristiniamo - ha spiegato Bitonci - la possibilità di proporre azioni nei confronti delle Autorità di vigilanza e delle banche, oltre a consentire di proseguire nel contenzioso legale contro Consob, Bankitalia e le banche».
Ma anche altri capitoli della manovra sono interessati dalla pioggia di ritocchi depositati dai gruppi parlamentari in commissione di Bilancio, dove lunedì si procederà con le “ammissibilità” per poi entrare nel vivo del dibattito, che si annuncia però dai ritmi non troppo sostenuti. La Commissione «è stata seppellita da 3.700 emendamenti perché la politica così vuole», ha detto il presidente della “Bilancio”, Claudio Borghi. Il Carroccio ha proposto un incentivo di 1000 euro (500 dallo Stato e l’altra metà dai venditori) per rottamare le vecchie auto a benzina da euro 0 a euro 3 e voucher per la rimozione e il recupero di alberi e tronchi abbattuti dall’ondata di maltempo di ottobre e novembre accompagnati da un credito d’imposta del 30% per le aziende che acquistino quel legname. Dalla Lega sono poi arrivati ritocchi per dimezzare l’Ires sugli utili a carico delle imprese se reinvestiti nell’assunzione di ricercatori, per ridurre le accise sulla birra e estendere l’Iva agevolata al 9% agli stabilimenti balneari. La maggioranza con un correttivo M5S-Lega spinge anche per la cancellazione non solo degli studi di settore ma anche dei nuovi “indici di affidabilità” chiamati a sostituirli. Con i Pentastellati che, oltre per l’Iva agevolata su pannolini e assorbenti, premono per la proroga del congedo obbligatorio per i padri lavoratori e per multe più salate per chi parcheggia nei posti per i disabili. Il Pd chiede invece un ”conto scuola” e di utilizzare le risorse destinate a quota 100 per tagliare l’Irap o cancellare l’imposta di registro e tutte le opposizioni propongono di estendere il superammortamento ai boschi.
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