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I finanziamenti

Il «sistema» Parnasi: in chiusura le indagini sui rapporti con Pd, Lega e M5S

I tre filoni finali della maxi inchiesta sul «sistema» dell’immobiliarista romano Luca Parnasi vanno verso la chiusura. In ballo ci sono i presunti rapporti «illeciti» con i tre principali partiti politici italiani: Movimento 5 Stelle, Lega e Partito democratico. Un meccanismo di rapporti, «stile anni 80», che si sarebbe sviluppato attorno al progetto del Nuovo Stadio della Roma, la principale iniziativa immobiliare della Capitale, che presto potrebbe essere ceduta a James Pallotta, presidente dell’As Roma (come anticipato dal Sole24Ore). L’inchiesta è stata condotta dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.

L’incontro tra Parnasi e il tesoriere dem Bonifazi
Un capitolo di rilievo è rappresentato dal finanziamento per 150mila euro che Luca Parnasi fa in favore della fondazione Eyu presieduta dal tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. Di certo, stando ai documenti investigativi, dalle 11 alle 11:40 del 7 giugno 2018 Luca Parnasi incontra Francesco Bonifazi negli uffici del Senato di Palazzo Cenci, in Piazza Sant’Eustachio a Roma. Gli investigatori hanno intercettato queste conversazioni, in quanto sul telefono cellulare di Parnasi era attivo un virus trojan che ha permesso di ascoltare, come fosse una ambientale, tutta la conversazione. Ovviamente si tratta di materiale inutilizzabile, in quanto le intercettazioni sui parlamentari possono essere svolte solo dopo una richiesta specifica alla Giunta parlamentare per le autorizzazioni a procedere.

«Ho parlato con Bonifazi del finanziamento alla fondazione Eyu»
La vicenda è raccontata dallo stesso Parnasi, che in uno dei suoi interrogatori ha detto: «Non ricordo quanto ho parlato con Bonifazi del finanziamento alla fondazione Eyu, forse riuscirei a ricostruire temporalmente la vicenda consultando la mia agenda, dove sono registrati tutti i miei appuntamenti non avendoli io mai cancellati».

Lo stesso studio ceduto a Parnasi per 150mila euro e ai Notai per 39mila
Stando agli atti d’indagine il finanziamento fatto da Parnasi risale a un accordo del 5 gennaio 2018 sottoscritto tra la società Pentapigna - della galassia società Parnasi - ed Eyu. Sulla carta Pentapigna affida alla fondazione uno studio dal titolo “Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà”. Si tratta di un elaborato che «doveva essere redatto e consegnato entro il 4 marzo 2018», data delle scorse elezioni politiche. «A fronte della realizzazione di tale progetto, l’immobiliare si impegnava a corrispondere alla Fondazione una somma di 150mila euro, comprensiva di Iva». Peccato che, stando agli inquirenti, «lo stesso progetto di ricerca, ma con il nome di “Casa, ma solo di proprietà”, è stato oggetto di affidamento di incarico alla Eyu srl da parte della Cassa Nazionale del Notariato già in data 29 luglio 2015 come rilevabile dalla nota n. 8795 in data 29 luglio 2015 laddove il suddetto Ente comunica che in data 23 luglio il Comitato esecutivo ha deliberato l’affidamento del suddetto incarico di realizzazione del progetto per l'importo di 39mila euro oltre Iva».

Incontri con Giorgetti a una settimana dall’arresto
A una settimana dall’arresto (13 giugno 2018) Parnasi sembra incontrare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, della Lega. Il particolare sarebbe ulteriormente confermato dai brogliacci delle intercettazioni telefoniche de 7 giugno 2018. Si legge negli atti: «Parnasi continua scherzando con Lanzalone (Luca, dirigente vicino al M5S, ndr) (...) Parnasi dice che domani mattina forse vedrà Giancarlo (forse Giorgetti) all’alba». Gli incontri con Giorgetti, in realtà, sarebbero comunque più di uno. È il caso dell’ormai famosa cena che si svolge tra il sottosegretario, Parnasi e Lanzalone.

Finanziamento all’associazione Più Voci
Gli investigatori individuato sospetti illeciti anche verso la Lega. Di certo c’è un finanziamento da 250mila euro all’associazione “Più Voci”, rappresentata proprio dal tesoriere della Lega Giulio Centemero, su cui lo stesso giudice per le indagini preliminari di Roma ha espresso un «giudizio di illiceità». Eppure dagli atti emergono anche altre dazioni destinate al Carroccio. Si tratta di una erogazione di almeno altri 100mila euro, di cui Parnasi parla con Gianluca Talone, suo stretto collaboratore. È il 14 febbraio scorso, alle elezioni politiche manca meno di un mese, quando gli inquirenti captano una conversazione così riassunta negli atti giudiziari: «Parnasi incarica Talone di eseguire delle operazioni sui conti societari citando alcuni partiti politici quali destinatari di tali movimenti bancari». In questo contesto Parnasi fa riferimento ai 100mila euro «dicendo che sono emesse da Immobiliare Pentepigna srl», società del suo gruppo. Al suo collaboratore dice: «Lega c’abbiamo cento e cento».

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