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Manovra, Salvini: disposti a confronto. Conte: colpa del…

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dopo la bocciatura ue

Manovra, Salvini: disposti a confronto. Conte: colpa del passato governo

Per quanto attesa, la bocciatura di Bruxelles alla nostra manovra per «non rispetto particolarmente grave» delle regole di bilancio Ue scuote non poco la scena politica italiana. E porta all’ennesimo vertice di Governo a Montecitorio tra il premier Giuseppe Conte ed i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A caldo, a dettare la linea della maggioranza è Salvini. Che prima gioca d'anticipo con un'apertura al confronto («Ho sempre detto che, fatti salvi i principi guida su pensioni, reddito, lavoro, partite Iva, se si vuole mettere in manovra di più sugli investimenti io sono disponibile a ragionare con tutti»), poi ironizza sulla lettera di messa in mora: «Aspettavo anche quella di Babbo Natale».

GUARDA IL VIDEO - L'Europa boccia la manovra: ecco i numeri della discordia

Su  Facebook il premier Conte, in vista della cena di sabato a Bruxelles, si dice «pronto a valutare con Juncker tutti i passaggi successivi». Di Maio, anche lui con un post sui social, ricorda che «sia noi che l’Europa vogliamo la stessa cosa: ridurre il debito e l’Ue si convincerà che, per raggiungere l'obiettivo, abbiamo scelto l'unica strada che funziona».

Tria: drammatizzare dissenso con Ue danneggia economia italiana ed europea
«Con rammarico prendiamo atto che la Commissione non ha ritenuto di condividere le ragioni del bilancio programmatico italiano» afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, secondo il quale «la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l'economia italiana e di conseguenza l'economia europea» E «questa considerazione è alla base del nostro impegno a continuare il dialogo con la Commissione alla ricerca di una soluzione condivisibile nell'interesse reciproco». «Restiamo convinti - spiega Tria in un commento pubblicato sul sito del Mef - che» la manovra «assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici» e che «garantisca in ogni caso anche l'obiettivo della riduzione del rapporto debito-pil più volte ribadito dal Governo».

Salvini: disponibile a confrontarmi con Juncker, Moscovici o chiunque
Salvini da un lato conferma la “modalità dialogo” tra Roma e Bruxelles, promettendo una discussione educata «come sempre abbiamo sempre fatto». Dall’altro rilancia la linea dura degli ultimi mesi, con un «vado avanti» senza molti spiragli. Perché «se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto». Il debito - ricorda - «è aumentato di 300 miliardi di euro in 5 anni in base a manovre a cui qualcuno batteva le mani. Se il Paese non cresce il debito sale, se il Paese cresce il debito scende. Sono assolutamente disponibile a confrontarmi con Juncker, Moscovici o chiunque». Su Twitter, invece, Salvini torna ai toni identitari, e chiede all’Europa «rispetto per il
Popolo Italiano, visto che paghiamo ogni anno almeno 5 miliardi in più di quello che ci torna indietro. Diritto al lavoro, diritto alla salute e allo studio, meno tasse e più sicurezza: noi andiamo avanti!».
In serata, poi, il leader del Carroccio torna a rassicurare sul fatto che «il Governo non tasserà i risparmi degli italiani».

Conte: pronto a valutare con Juncker passaggi successivi, manovra solida
Cauto invece il premier, Giuseppe Conte, che gioca la carta del rinvio al confronto in programma sabato sera a cena con il presidente della Commissione Ue Juncker, pur ribadendo per l’ennesima volta che il governo «è convinto della validità dell'impianto della manovra». «Confido in un confronto costruttivo, rivedremo le rispettive posizioni e valuteremo come andare avanti», conclude poi, scaricando la responsabilità sui predecessori: «L'Ue parla del debito del 2017, quindi quello del precedente governo». E poi su Facebook torna a rassicurare: «Sulla manovra economica il Governo è pronto a un confronto costruttivo con la Commissione europea», «sono disponibile a valutare con Juncker tutti i passaggi successivi». La manovra «è solida ed efficace», continua il premier, spiegando che sabato porterà «a Bruxelles anche un piano dettagliato delle nostre riforme, con particolare riguardo al piano per le infrastrutture materiali e immateriali».

Tajani (FI) preoccupato: Italia isolata
Dall’0pposizione, l’assedio al Governo M5S-Lega inzia puntuale a pochi minuti dall’annuncio ufficiale della bocciatura di Bruxelles. A suonare la carica è il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, figura di primo piano di Forza Italia, che su Facebookon si dice «molto preoccupato» per la valutazione europea sulla manovra del governo «che oltre a violare le regole che ci siamo dati, non stimola investimenti e crescita. Siamo isolati, lo spread è stabilmente sopra i 300 punti, la borsa è ai minimi dal 2016, abbiamo già perso 300 miliardi, cresce la sfiducia degli imprenditori». L’ex presidente del Senato Renato Schifani prende invece di mira la «sprezzante arroganza» del Governo «dimostrazione più lampante che questa situazione è stata voluta, cercata e infine ottenuta per riempire di contenuti antieuropeisti la prossima campagna elettorale».

Martina (Pd) lancia l’hastag #ladridifuturo
In zona Pd, il coro delle critiche all’Esecutivo è ovviamente unanime. Dal segretario uscente Maurizio Martina, che twitta l’hastag #ladridifuturo contro «un governo di irresponsabili che distrugge i sacrifici degli italiani e mina il futuro del paese» al candidato segretario Matteo Richetti che se la prende con il Governo Conte che «sta prosciugando la pazienza e i risparmi degli italiani» spingendo l’Italia «nel burrone». L'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ora deputato a Montecotorio, chiede invece al governo di riferire al Parlamento sulla bocciatura, mentre Antonio Misiani, capogruppo dem in commissione Bilancio al Senato, chiede proccupato «os'altro deve succedere per costringere il governo Lega-M5S a tornare nel mondo reale e cambiare la legge di bilancio?».

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