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Il calo dei Btp ha ridotto la ricchezza delle famiglie di 85 miliardi

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Rapporto bankitalia

Il calo dei Btp ha ridotto la ricchezza delle famiglie di 85 miliardi

Il calo dei titoli di Stato «ha determinato una riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie» del 2% (poco meno di 85 miliardi) nei sei mesi a
giugno, e «negli ultimi mesi il peggioramento dei corsi azionari e obbligazionari si sarebbe riflesso in un'ulteriore perdita di valore di circa l'1,5 per cento». Lo rileva Bankitalia nel Rapporto sulla Stabilità finanziaria, ricordando che nella crisi del 2010-2011 un aumento dello spread di 100 punti base ha fatto salire di 30 punti base i tassi sui mutui alle famiglie.

Bankitalia: da spread meno capitale e liquidità banche
Meno capitale, meno liquidità: è l’impatto dello spread sulle banche italiane, con effetti amplificati sugli istituti più piccoli. Lo rileva sempre Bankitalia, secondo cui nei sei mesi al 30 giugno il Cet1, rapporto fra capitale e attivo, era sceso “di circa 60 punti base”, di cui 40 solo nel secondo trimestre, penalizzando di più gli istituti minori che hanno visto ridursi di 75 punti base il Cet1 fra marzo e giugno contro i 30 delle banche maggiori. L’indicatore di liquidità per le banche è sceso a ottobre a 15,5 da 17,1 dello scorso maggio.

Bankitalia: spread rischia di far salire il debito
Non solo. «Un rialzo pronunciato e persistente dei rendimenti, a parità di tassi di crescita nominale dell’economia, aumenta il rischio che la dinamica del debito si collochi su una traiettoria crescente». Secondo l’allarme lanciato da Bankitalia nel Rapporto sulla Stabilità finanziaria, il caro-spread «ha determinato negli ultimi sei mesi un’espansione della spesa per interessi di quasi 1,5 miliardi» e «costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati.

Uscita capitali esteri da Btp come nel 2012
Altro allarme lanciato dalla Banca d'Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria è quello di «ingenti vendite da parte degli investitori esteri» dei titoli di Stato italiani. Bankitalia nota come i disinvestimenti abbiano portato la quota degli esteri a ridursi di circa tre punti percentuali, al 24%, nel secondo trimestre, «la variazione negativa più alta dal secondo trimestre 2012», proseguendo nel terzo trimestre «sebbene a un ritmo più moderato».

-9% Btp da maggio per incertezze bilancio
Da maggio il valore medio dei titoli italiani si è ridotto «di circa il 9%» riflettendo «il forte rialzo dei premi per il rischio derivante dalle incertezze sull’orientamento delle politiche economiche e di bilancio». Lo rileva sempre Bankitalia, secondo cui «le quotazioni dei titoli pubblici italiani hanno incorporato un rischio di ridenominazione del debito significativo, che non si riscontra in altri paesi dell’area dell’euro».

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