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4/6 Fisco ambientale

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    mobilità

    Ecco come guideremo le auto nel 2025

    Certo, per avere auto che guidino totalmente da sole ci vorranno ancora decenni. Ma già nel 2025 la nostra vita da guidatori e proprietari di veicoli cambierà non poco: proprio in questi mesi, giorno dopo giorno, vengono approvate norme italiane ed europee che non solo introdurranno come dotazioni obbligatorie sulle auto nuove alcuni sistemi di assistenza che si avvicineranno alla guida autonoma, ma porteranno nuove limitazioni al traffico in città, imporranno di rispettare i limiti di velocità (prevalentemente di 90 km/h) anche sulle superstrade, inaspriranno le tasse sui modelli con maggiori emissioni e consentiranno di pagare i pedaggi col Telepass anche all’estero. È bene tenere conto di tutto questo: potranno cambiare anche i prezzi delle auto e i calcoli di convenienza tra un tipo di vettura e un altro

    4/6 Fisco ambientale

    L’ambiente dovrebbe entrare più di oggi nel determinare il carico fiscale sull’auto. Per ora ci sono solo linee guida: la parificazione delle accise sul gasolio a quelle sulla benzina (prevista dalla Strategia energetica nazionale, varata dal governo Gentiloni nel novembre 2017) e un non meglio precisato meccanismo di bonus malus (verosimilmente sul bollo auto), annunciato la settimana scorsa dall’attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

    Il bonus malus, in generale, è un meccanismo che dovrebbe premiare le auto meno inquinanti, concedendo esenzioni o riduzioni pagate con gli aggravi previsti per quelle più inquinanti. Lo fanno dal 2007 in Francia, prendendo però come parametro non le emissioni inquinanti ma quelle di CO2 (gas responsabile “solo” dei cambiamenti climatici e direttamente proporzionale ai consumi di carburante), cosa che rende possibile calcolare una media di mercato aldisotto della quale far scattare i bonus. L’evoluzione del mercato fa sì che questa soglia si abbassi di anno in anno, per cui i modelli prima incentivati col tempo passano in malus.

    Se questo meccanismo fosse applicato da subito in Italia, occorrerebbe preventivare un abbassamento della soglia piuttosto repentino: la Ue ha fissato tagli delle emissioni di CO2 del 35% entro il 2030, stabilendo anche tappe intermedie. Le case automobilistiche lamentano un’eccessiva ambiziosità di questi obiettivi e sfrutteranno ogni spiraglio per normativo per raggiungerli investendo il meno possibile. Attualmente lo spiraglio è aperto dal cambio delle modalità dei test di omologazione (dal lasco Nedc al Wltp, un po’ più severo), che dà l’occasione per far registrare i nuovi valori ufficiali di consumi ed emissioni di tutti i modelli. Secondo notizie apparse la scorsa primavera in Germania e mai smentite, in occasione del cambio di norma le case avrebbero rinunciato ad alcuni escamotage usati di solito per far apparire più bassi i valori. Quando si tratterà di verificare il rispetto dei limiti futuri, apparirà una diminuzione più marcata, visto che si parte da valori più alti.

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