Il pressing Ue, ormai a un passo dall’ufficializzare la procedura di infrazione per violazione dei vincoli di bilancio, cambia di poco la rotta del Governo sulla manovra 2019 in cantiere. Al termine del vertice di maggioranza tenutosi in prima serata a palazzo Chigi una nota congiunta firmata da Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini apre ribadendo il principio-guida del Governo: quella al centro del confronto Roma-Bruxelles «non è una questione di decimali», perchè «obiettivo del governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo». Coerentemente con questo assunto, la nota conferma quindi «gli obiettivi già fissati, in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio».
Prima stima spesa effettiva, poi riallocazione con occhio agli investimenti
Poi la nota fa il punto sul dialogo in corso con le istituzioni europee, e spiega che i partecipanti al vertice di Governo
hanno concordato «di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al
fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per
investimenti». Un modo per prendere tempo, rinviando a dopo la definizione delle stime di spesa effettiva la “rimodulazione”
delle due misure chiave - reddito di cittadinanza e quota 100 - alla luce del calo del deficit/Pil, con l’obiettivo di spostare
uno-due miliardi di euro sugli investimenti.
La nuova “offerta” a Bruxelles dovrebbe poggiare su due decimali di Pil di risparmi lavorando su vincoli e calendario di reddito
di cittadinanza e pensioni.
Salvini e l’«uscita dalla trincea»
Alla vigilia, il ministro dell'Interno Matteo Salvini non si era sbilanciato su una risposta positiva alle richieste Ue.
Anzi ,aveva ipotizzato «un'avanzata, un'uscita dalla trincea». «Se questo è l'unico modo per ottenere il via libera alla
manovra io così gli tolgo un alibi e se continuano a dire di no significa che è un “no” pregiudiziale» ha spiegato Salvini
parlando dell'apertura del Governo alla possibilità di scendere sotto il 2,4% nel rapporto deficit/Pil. Per venire incontro alle richieste della Ue in materia di contenimento del deficit l’ipotesi allo studio legata alla possibilità
di recuperare 3,6 mld di euro facendo slittare il reddito di cittadinanza e riducendo la platea di “quota 100”.
Il 3 dicembre ddl bilancio in Aula alla Camera
All’ordine del giorno del vertice a quattro Salvini-Di Maio-Conte-Tria c’erano le proposte di modifica del Governo alla manovra
che - di pari passo con il confronto (difficile) con Bruxelles - intanto fa progressi in Parlamento. Domani la commissione
Bilancio di Montecitorio avvierà infatti le votazioni sui circa 720 emendamenti “segnalati” dai gruppi parlamentari, in vista
della discussione generale in Aula già fissata dalla Conferenza dei capigruppo per lunedì 3 dicembre, alle 16.
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