«Come hanno fatto gli svizzeri che il global compact lo hanno portato avanti fino a ieri e poi hanno detto 'fermi tutti', così il governo italiano non firmerà alcunchè e non andrà a Marrakech. Deve essere l'Aula a discuterne. Il governo italiano farà scegliere il Parlamento». Così oggi nell’Aula della Camera il ministro degli Interni Matteo Salvini, durante l’esame degli odg al decreto Sicurezza, ha annunciato che il nostro Paese non aderirà all’accordo voluto dalle Nazioni Unite per mettere a punto una rete internazionale di accoglienza per rifugiati e migranti. Dall’intesa, firmata nel settembre 2016 si era già sfilato lo scorso anno il presidente Usa, Donald Trump.
Il premier Giuseppe Conte, dunque, il prossimo 10 e 11 dicembre non sarà a Marrakech per la conferenza internazionale convocata per adottare il trattato. Ma precisa: «Il Global Compact è assolutamente compatibile
con la nostra strategia, ho condiviso il piano con i miei partner Ue, non ho cambiato idea» rispetto alla valutazione espressa
all'Assemblea Onu, «ma essendo un documento che ha valore politico - spiega Conte - abbiamo convenuto che forse è giusto
creare un passaggio parlamentare, in cui far condividere da parte di tutti ciò che stiamo facendo». E aggiunge: «Marrakech
non sarà l’ultima occasione per esprimere una valutazione su questo documento».
Intanto, Giorgia Meloni è scesa in piazza per ribadire l’annunciato “no” di Fdi al Global Compact e sprona la Lega a trovare una soluzione che non sia la libertà di voto in Parlamento.
Salvini: governo non firmerà alcunchè
L'annuncio di Matteo Salvini arriva a sorpresa, in un'Aula della Camera impegnata ad esaminare un ordine del giorno di Gregorio
Fontana (Fi) al decreto legge Sicurezza. «Il governo italiano non andrà a Marrakech, non firmerà alcunché, perché il dibattito
è così importante che non merita di essere una scelta solo del Governo, ma deve essere quest'Aula a discutere del Global Compact»,
scandisce il vicepremier leghista tra gli applausi della maggioranza, fragorosi quelli della Lega e meno calorosi quelli
di M5S, e le proteste di Pd e Leu. «Il nostro cambiamento, a differenza di qualcuno che imponeva decine e decine di fiducie
senza chiedere niente a nessuno - ha detto Salvini - che su questo lascerà che sia il Parlamento ad esprimersi. Se il Pd non
vuole discutere, il problema non è dell'Italia: il problema è del Partito Democratico. Auguri e buon voto al Parlamento»,
ha concluso.
Conte: decide Parlamento. Pd: vergogna
«Il Global Migration Compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini» e dunque «attendo
la decisione del Parlamento» ribadisce poco dopo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, annunciando quindi che il governo
italiano non andrà a Marrakech il 10 e 11 dicembre per partecipare alla conferenza internazionale convocata per adottare il
documento. Pronta la reazione delle opposizioni: «Il comportamento del premier Conte sul Global Compact è vergognoso, l’Italia
diventa sempre di più lo zimbello globale» ha detto il candidato alla segreteria del Pd, Maurizio Martina, mentre Europa+
parla di «scelta isolazionista».
Moavero: Parlamento essenziale
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi «resta convinto che l'orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento
essenziale» in riferimento al Global Compact, fa sapere la Farnesina. E i parlamentati M5s delle Commissioni Esteri insieme
al sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: «È corretta la scelta del Governo che a Marrakech non parteciperà, riservandosi
di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato dopo un approfondito dibattito». Da M5s il presidente
della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, dice di condividere le parole del ministro degli
Esteri Moavero: «Il Global compact? Va sottoscritto assolutamente», dice brwscia, «abbiamo bisogno di una gestione globale
dell’immigrazione. L'Europa ha fallito e ha lasciato da soli i singoli Stati. Ora che facciamo? Rifiutiamo un tentativo più
ambizioso?».
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