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Migranti, Salvini: senza nuove regole stop a missione Sophia

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il ministro al comitato schengen: meno 83% di sbarchi

Migranti, Salvini: senza nuove regole stop a missione Sophia

La missione europea nel Mediterraneo Eunavformed Sophia scadrà il 31 dicembre prossimo «e noi manteniamo ferma l’indisponibilità a procedure di sbarco che prevedono l'approdo solo in porti italiani». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante l’audizione al Comitato Schengen, spiegando che «al momento non ci sono progressi significativi nel negoziato nonostante le nostre richieste di cambiare le regole d’ingaggio» e «senza una convergenza sulle nostre posizioni non riteniamo opportuno continuare la missione».

Salvini ha anche illustrato i dati sui flussi migratori, sottolineando che dal 1° giugno al 30 novembre di quest’anno «i migranti sbarcati sulle nostre coste sono diminuiti dell’83% rispetto all’anno scorso», e «quelli provenienti dalla Libia sono diminuiti del 92%».

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Il ministro: 40mila permessi umanitari senza inclusione
Rivendicando l’abolizione della protezione umanitaria prevista dalla legge sulla sicurezza appena entrata in vigore, Salvini ha poi spiegato che «sono stati concessi 40mila permessi umanitari negli ultimi tre anni in Italia, ma solo 3.500 si sono poi trasformati in permessi di lavoro e 250 in permessi per ricongiungimento familiare: gli altri sono rimasti in Italia senza effettivi percorsi di inclusione».

Domande di asilo in calo del 60%
Il ministro ha poi riferito che «nel 2018, al 23 novembre le domande di asilo presentate in Italia sono state 49.636, il 60% in meno rispetto all’anno passato». «Le posizioni esaminate sono state 86.446: nel 7% dei casi è stata riconosciuto lo status di rifugiato, nel 4% la protezione sussidiaria, nel 23% quella umanitaria». «I dinieghi sono stati il 66%» ha aggiunto Salvini, che ha ricordato come «l’anno scorso le domande di asilo erano state 130 mila, 81 mila le posizioni esaminate con questi esiti: 8% rifugiati, 9% protezioni sussidiarie, 25% protezioni umanitarie e 58% dinieghi».

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